C'è un nuovo accordo che sta per essere discusso proprio in queste ore al petrolchimico di Gela, un accordo che l'ENI non avrebbe voluto far sapere ma che siamo in grado di documentarvi grazie alla testimonianza diretta di un dipendente che ha deciso di spiegarci cosa sta succedendo.
Nonostante l'arrivo di ben 15 piattaforme off-shore lungo le coste siciliane e la messa in cassa integrazione del 66% dei lavoratori del petrolchimico addetti alla raffinazione del petrolio greggio, l'ENI ha individuato un esubero di almeno 200 dipendenti. Per alcuni si metterà in moto un meccanismo di pre-pensionamento per poter garantire le tutele sindacali, ma per altri 180 dipendenti si prospetta un trasferimento in una delle sedi estere dell'ENI, dalla Libia fino alla Nigeria.
L'intervento costringerebbe i dipendenti ad una scelta dolorosa: abbandonare definitivamente l'Italia con le proprie famiglie per poter continuare a lavorare o dire addio ma ecco la testimonianza raccolta. Le voci sono ovviamente modificate per mantenere la privacy di chi ha deciso di spiegare questa situazione.