Ricordiamo infatti che il candidato alla Presidenza della Regione antagonista di Lombardo, era stata la Sen.ce Anna Finocchiaro, Catanese d'origine, Capogruppo del PD al Senato. É da quel momento che il PD perde il ruolo centrale di forza politica aggregativa del centro-sinistra. Perché oltre a crearsi non pochi problemi interni per la scelta politica di entrare al governo, in compagnia dell'MPA ma anche, ad esempio, dell' UdC e del FLI... non riesce, tanto più, a farsi seguire da nessuna dalle altre forze classiche che hanno sempre gravitato a sinistra. Italia dei Valori in testa, seguita dal SEL, FdS,Verdi, Associazioni, Cartelli, e quant'altro. Il PD allora prova ad andare da solo, ma destabilizzato ormai da una vera e propria lacerazione dei propri apparati dirigenziali, inizia il proprio delirio politico: Prima annunciando un vero e proprio referendum interno dal tema “restare con Lombardo o uscire dal Governo” referendum che non avrà mai svolgimento, poi provando a imbastire le Primarie a Palermo, che saltano clamorosamente 48 ore prima, con morti e feriti... e tra l'una e l'altra, provando a barcamenarsi su rimpasti, sottogoverno e questione morale legata al Governatore Lombardo. Tutto ciò con l'aggravante da non sottovalutare del progressivo indebolimento della leadership del Segretario Regionale Lupo a discapito degli scalpitii di potere di Lumia e Cracolici. Nel frattempo gli altri movimenti e partiti sinistroidi, cercano soluzioni alternative, ma l'impressione che se ne avuta, è che ognuno fosse ben arroccato sulle proprie posizioni. Ma allora, c'è da chiedersi, come si è riusciti a uscirne vivi?
A fare gioco, sono stati proprio alcuni di questi arroccamenti e intransigenze, che hanno trascinato tutti con le spalle al muro. Non da ultimo quello di Italia dei Valori, che oltre il PD è l'unico partito strutturato e con potere contrattuale nazionale rispetto ad alleanze ben più grandi di livello politico e che oggi si giocano il post berlusconismo. Non a caso qualcosa si è iniziato a muove dopo un incontro, una quindicina di giorni fa, ribattezzato “Vasto 2” tra Bersani, Vendola e Di Pietro su spinta di Luca Orlando che riesce a “stringe” Di Pietro, facendogli capire l'importanza della questione Palermo e la sponda nazionale che la stessa potrebbe. Ed ecco che arrivano gli ordini di scuderia: Bersani chiama Lupo e gli dice di trovare una soluzione unitaria, cosa che gli fa anche gioco perché gli consente di rinfrancare la sua leadership interna, non a caso ieri all'incontro risolutivo di Palermo c'era anche lui. IdV e Orlando sul filo del rasoio, di fatto sono riusciti a rimanere nella propria linea di intransigenza politica, portando gli altri sulle proprie posizioni; soprattutto rispetto alla trasparenza delle primarie e degli accordi di primo turno e eventuale ballottaggio. SEL fa la sua parte in stile Vendola, uniti ma ognuno con la propria identità, tutti gli altri che non vanno oltre 1% dei voti, sono già contenti di essere alla riunione, e si accodano. Ed ecco che i giochi sono fatti. Il Centro sinistra a Palermo fa le prove tecniche di quella che sarà la coalizione nazionale che andrà a sfidare il PDL e Terzo Polo alle prossime politiche. E se tutto ciò è vero, vedrete che anche sui candidati alle primarie del 4 Marzo, fatti salvi alcuni enfant prodige, che comunque pensano, che contarsi non nuoce e che perciò si candideranno lo stesso, per poi giocarsi qualche poltrona da dirigente, sui veri nomi si troverà un accordo molto più che “ragionevole” in cui si capirà ben prima chi sarà il vincitore predestinato, e del resto è giusto che sia così...