Amministrare una città non è facile, ma amministrare i palermitani lo è ancora di più.
Con questa premessa vorrei dire che ci sono tante, troppe cose da fare a Palermo ma non sempre si mettono le persone giuste al posto giusto.
Ad esempio "gazebo" è una parola di cui in città si farebbe molto meno uso se qualche "illuminato" Assessore non avesse deciso a suo tempo di iniziare a rilasciare permessi per costruire strutture in tutta la città dando poi luogo, una volta bloccate le licenze, all'abusivismo che è sotto gli occhi di tutti. E se inizialmente non c'era un regolamento e le prime licenze e i primi abusi hanno seguito semplicemente delle " linee guida" che l'assessorato aveva predisposto, un regolamento esiste dal 2011 quando col lavoro in Commissione ed in Consiglio mio e di pochissimi colleghi fu votato un regolamento fatto seguendo sia il Codice Civile che quello Stradale in modo tale da non poter autorizzare gazebo fuori legge e mettere ordine finalmente in città, dando un anno di tempo a chi avesse avuto regolare licenza di adeguarsi o di ammortizzare un po' i costi. La nuova amministrazione l'ha ripreso, riveduto e dopo 2 anni e ½ sono ancora lì. Chiaramente. Sembra che adesso debbano essere smontati per dare luogo a dehors solo con sedie, tavolini e ombrelloni o strutture facilmente smontabili. Chiaramente c'è il plauso del cittadino comune e la lamentela dell'esercente che non può più ampliare, se non in maniera più leggera, lo spazio per somministrare i loro prodotti e minaccia licenziamenti. Si sarebbe potuto contare su un P.U.T sensato che chiudesse alcune strade del centro, ma questo ancora non è stato fatto e il Piano Urbano Traffico stilato dalla passata Amministrazione riguardava solo il Centro Storico. Eterna discussione quindi tra cittadini, esercenti e uffici comunali e, come in tutte le cose, se non si piglia una netta posizione si va sempre avanti con rinvii e ricorsi. Togliere le cattive abitudini è sempre difficile e il palermitano è come un bambino straviziato, a cui va fatto comprendere che la nostra città ha bisogno di evolvere, crescere, adeguarsi il più possibile agli standard europei di vivibilità. Palermo è forse l'unica grande città europea che non ha una lunga strada chiusa completamente al traffico. Ogni esperienza di questo genere crea certamente iniziali disagi, l'abitudine, testimonia che le strade chiuse sono una manna per i cittadini e per i commercianti. Nella nostra città questo non si riesce a capire.