È troppo facile puntare il dito verso chi ci amministra, verso la classe politica e i propri privilegi, giudicare incivile la città in cui si vive, sporca, mal gestita e priva di servizi. Risulta comodo far fare i bisogni ai propri animali domestici sui marciapiedi in cui tutti noi camminiamo, magari con uno di quei nuovi guinzagli che si allungano dieci metri e che allontano insieme al “fido” anche la responsabilità di quello che “produce” il nostro amico a quattro zampe.
Troppo semplice imbestialirsi quando decine di macchine in doppia fila bloccano il traffico e non ci fanno circolare, sopratutto quando solo per caso, una di quelle auto in doppia fila non è la nostra.
Quanto è semplice parlare di barriere architettoniche per i disabili, quando gli scivoli sui marciapiedi, adibiti a tale scopo, sono considerati un posto auto uguale a qualsiasi altro, lamentarsi dello smog e del caro benzina in una città in cui si potrebbe circolare in motorino o bicicletta dieci mesi all'anno con una semplice riorganizzazione del proprio entourage familiare. Quanto è semplice notare che la città è sporca, quando non si è disposti a fare cinque metri in più per depositare la carta del gelato dentro il più vicino cestino porta carta. Come si misura il grado di civiltà di una collettività rispetto a chi l'amministra? Siamo certi che, alla fine, chi viene democraticamente eletto non sia “degno” rappresentante dei nostri gesti quotidiani? Quale è la differenza tra la tanto imputata classe che ci amministra e noi semplici cittadini?
È legittimo chiedersi se è davvero colpa di chi ci governa se su 27.595 possessori di pass per disabili, solo nella città di Palermo, ne sono stati scoperti ben 17.800 falsi, o meglio usati impropriamente da parenti e congiunti, di legittimi titolari del contrassegno “H” che però sono risultati deceduti da anni. Questo infatti è quello che è emerso da un'indagine fatta dalla polizia municipale congiuntamente all'ufficio anagrafe e H del comune di Palermo. Un dato che dovrebbe fare riflettere. La maggior parte di ognuno di noi, ogni giorno, “ a scanso di equivoci il primo chi vi scrive” compie un piccolo illecito e abuso, dalla doppia fila, alla carta per terra al non pretendere lo scontrino al bar, ecc. ecc. Gesti quotidiani che sembrano innocui rispetto “all'andazzo” generale, ma che sistematicamente contribuiscono proprio allo stesso “andazzo”. Abitudini sempre auto-giustificate che ormai giorno su giorno ci portano a non scandalizzarsi più di niente e a credere che se c'è qualcosa che non va è sempre colpa di qualcun altro... badando bene di pensarlo sempre molto lontano da noi....
Ugo Piazza