È la terza manovra finanziaria del Governo Crocetta, ben la seconda in meno di un mese, un dato che testimonia tutta l'incertezza e l'instabilità politica dell'attuale governo regionale, che comunque prova ad andare avanti.
Crocetta ha dichiarato di avere fatto il possibile rispetto alle possibilità date dall'eredità del passato. Un passato, diciamo noi, che nella storia amministrativa di questa regione sembra essere sempre meno passato e sempre più presente. Vale la pena ricordare che il Governo in carica lo è già da quasi tre anni, ma l'alibi del passato è sempre più incombente rispetto alle scelte politiche attuali che, di fatto, mancano di coraggio e determinazione.
La nuova manovra finanziaria ammonta a 360 milioni di euro. La provenienza di tale somma graverà, come dichiarato da Crocetta dal recupero del mino disavanzo previsto, dai taglia alla sanità che ormai è diventata il serbatoio ufficiale da dove reperire somme, forse non considerando che tagliare alla sanità vuol dire tagliare un servizio basilare per i cittadini. Oltre a ciò parte dei 360 milioni verranno recuperati anche dalla deroga al patto di stabilità e da una serie infinita di tagli e sforbiciate alla spesa pubblica. Tra cui: le pensioni d'oro, i vitalizi, le doppie pensioni tutto sarà passato all'Inps, e tagli per 15 milioni alle spese dell' ARS. Anche le partecipate della regione, società che restano in liquidazione perenne continuando a rappresentare un pozzo senza fine dello spreco, avranno 45 giorni per presentare un piano di riordino, ma sopratutto verrà istituito un elenco unico per tutte, dei dipendenti la cui mobilità tra una società e l'altra, verrà resa obbligatoria. Chi rifiuterà, dice Crocetta " sarà licenziato".
Le somme recuperate verranno distribuite tra: Forestali 93 milioni di euro, 100 milioni per il fondo di garanzia alle imprese, 14 milioni ai Consorzi di Bonifica, all'Irsap poco più di 6 milioni, 10 milioni agli Ersu, all'Università circa 2 milioni, per l'Ente di Sviluppo Agricolo 6 milioni e mezzo, così come per l'Arpa circa 6 Milioni. Ed ancora, fondi per i Teatri Bellini di Catania, Biondo di Palermo, Orchestra Sinfonica Siciliana, Teatro Massimo di Palermo, Teatro di Messina, per complessivi 12 milioni di euruo circa. Esclusi tutti i teatri privati.