Antonio Borzacchelli, l' ex deputato regionale dell'Udc, è stato assolto dalla prima sezione della corte d'appello di Palermo, "perché il fatto non sussiste".
Considerato dai pm una delle pedine principali del sistema ''talpe'', era stato assolto nel primo processo d'appello dal tentativo di concussione sempre nei confronti di Aiello. L'ex maresciallo era stato inoltre scagionato dalla imputazione di violazione del segreto istruttorio a favore dell'imprenditore con la formula ''per non avere commesso il fatto''; mentre era stata dichiarata prescritta la presunta fuga di notizie fatta per favorire il capomafia di Brancaccio Giuseppe Guttadauro. Dal suo coinvolgimento nell'inchiesta costata la condanna per favoreggiamento mafioso all'ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro (che sta scontando 7 anni di reclusione) Borzacchelli era stato sospeso dal servizio.
Il sottufficiale, per anni incaricato dalla procura di Palermo di indagini sulla pubblica amministrazione, avrebbe utilizzato secondo l'accusa le proprie conoscenze di investigatore per ottenere favori dai potenti oppure minacciarli e ricattarli. Come Aiello, ad esempio, da cui avrebbe preteso prestiti sempre piu' frequenti. Borzacchelli si sarebbe impossessato anche di una villa di Aiello, di cui si e' sempre dichiarato il vero proprietario. Nella sentenza di oggi la corte d'appello ne ha ordinato il dissequestro e la restituzione all'imputato. Era stato prescritto, invece, il capo d'imputazione relativo alla rivelazione di notizie segrete a Cuffaro sull'inchiesta che il Ros conduceva sulla mafia di Brancaccio, notizie che l'ex presidente della Regione avrebbe 'girato' all'ex assessore dell'Udc Mimmo Miceli e questi al boss Guttadauro.
L'inchiesta, che porta alla luce anche una serie di truffe al sistema sanitario, va infatti a intrecciarsi con un'altra indagine della Dda sulle commistioni tra il boss di Brancaccio Guttadauro ed esponenti politici come Miceli. Cuffaro informato da Borzacchelli di una microspia piazzata a casa del capomafia Guttadauro, avrebbe avvertito Miceli, abituale frequentatore del boss di Brancaccio. Rivelazioni che Miceli riferi' a Guttadauro, che scopri' la cimice.
(ANSA)