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Palermo, scuola Trinacria le “super mamme” dicono no agli extracomunitari... anche questa è Palermo!

 

C'è una Palermo che è sempre riuscita a far finta di nulla, che con la propria indifferenza porta con sé responsabilità gravissime. C'è sempre stata una parte di città che ha chiuso gli occhi, perché quello che stava fuori dal proprio piccolo mondo, non gli piaceva. Un mondo piccolo piccolo, ma fatto di tante grandi certezze... Appuntamenti tanto cadenzati quanto immancabili dal parrucchiere, un buon circolo dove essere iscritti, almeno una borsa sempre griffata sulla spalla, una jeep nel proprio parco macchine, almeno un viaggio esotico all'anno e certamente una buona scuola per i propri figli. Una parte di Palermo, che noi tutti conosciamo e con cui, anche noi, abbiamo sempre convissuto, magari qualche volta anche invidiato. Si, invidiato, per quella falsa e vuota felicità sempre stampata sul volto, per quell'essere sempre perfetti, belli e pettinatissimi, perché comunque anche se dietro vi era e vi è il nulla , a volte la facciata può sembrare quasi realistica. Figlia anche di questa Palermo è quantomeno la singolare iniziativa che sembrerebbero voler portare avanti alcune "preoccupatissime" mamme di alcuni alunni che frequentano la scuola Trinacria, tra le più note e rinomate della città. La scuola, a cui per questo va il nostro plauso, a quanto pare la sera, quando le lezioni sono già finite da parecchie ore e i suoi alunni sono al "sicuro" nelle proprie case, concede alcune delle proprie aule didattiche ad un'associazione no profit che ha come scopo insegnare, istruire, far conoscere la nostra cultura ad alcuni nostri concittadini extracomunitari con regolare permesso di soggiorno. Aiutarli ad un vero percorso di integrazione sociale, accompagnandoli a conseguire la "licenza media". Un titolo di studio per noi inutile, per loro importantissimo. E qui non stiamo parlando di bambini, ma di uomini e donne che dopo estenuanti giornate di lavoro, magari proprio nelle case delle "preoccupatissime" mamme, o nei mercati, o ancora in qualche autolavaggio, distrutti dalla fatica, invece di tornare a casa propria, decidono di andare a scuola, di imparare, di credere e sperare in un futuro migliore per sé e per i propri figli. Ma ecco che la notizia si diffonde all'interno dell'Istituto, o meglio di alcune famiglie, i cui alunni frequentano, di giorno, proprio gli stessi banchi in cui la notte si sono seduti gli extracomunitari... Le super mamme non ci stanno, chi sono questi extracomunitari, da dove vengono? che detersivi vengono usati per lavare le classi e lasciarle linde per i propri bambini al mattino dopo? Insomma per le nostre super mamme una situazione insopportabile, tanto da chiedere spiegazioni al Consiglio D' Istituto, minacciando perfino una petizione per far si che tale "scandalo" finisca e che i propri figli possano frequentare dei banchi e delle sedie in cui solo il loro lindo "culetto " si sia lievemente posato. Anche questa è Palermo, anche questi siamo noi, miseri e ottusi inconsapevoli della propria possibile consapevolezza.

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