Il trasporto urbano è una delle emergenze della nostra città. L'Amat, lo sappiamo, non riesce, a oggi, a garantire un servizio efficiente in termini di numero di autobus circolanti, di accettabili tempi di attesa, di pulizia delle vetture, di razionale dislocazione delle linee. Sappiamo pure che la metà degli utenti è abusiva, non paga il biglietto determinando un minore ricavo di milioni di euro. L'arduo compito assegnato a due persone per bene e di notevoli competenze, come il presidente Giuseppe Modica e il direttore generale Domenico Caminiti, impone tempi di superamento delle criticità non brevissimi e provvedimenti drastici, loro ce la stanno mettendo tutta. E a proposito di provvedimenti, soprattutto per impinguare le casse dell'azienda, si sono aperti due fronti. Il primo l'aumento del biglietto a 1,40, tra i più alti d'Italia in cambio, lo ripetiamo, di un servizio scadente, compensato, però, da una significativa riduzione degli abbonamenti di ogni ordine e grado, e questa è una piacevolissima notizia in particolare per i giovani, per gli anziani e per le fasce di reddito basse. Il secondo fronte ci convince meno, molto meno, e riguarda il piano sulle zone blu che ancora non abbiamo compreso se ufficiale o solo ufficioso. Un piano che prevede, in sintesi, un certo numero di stalli che diventeranno a pagamento anche per i residenti e l'innalzamento del costo orario della sosta a 1 euro ovunque. Dall'Amministrazione comunale fanno sapere che è per scoraggiare l'uso dell'auto. Solo una cosa scoraggia dall'usare la propria automobile: l'efficienza e la convenienza del servizio pubblico. Insomma, una proposta, se articolata in tal maniera, irricevibile per una serie di motivi. Diciamo subito che fare pagare a un residente la sosta sotto casa rasenta una forma di oggettiva violenza psicologica, oltre che materiale per l'esborso del dovuto. Non voglio apparire il giurista che non sono, ma intravedo possibili profili di incostituzionalità. Non è in linea con quanto contenuto nel programma del Sindaco al momento delle elezioni amministrative del 2012. In quel programma si diceva chiaramente che le zone blu, così come in atto organizzate, sono illegittime. Infatti, lo sono perché, a rigore, si può pretendere il pagamento di una somma di denaro solo nei parcheggi all'uopo adibiti e non nelle fasce di pertinenza della carreggiata usata per la sosta. Insomma, le cosiddette zone blu istituite ai margini delle strade, su cui scorre il flusso veicolare, sarebbero giuridicamente illegittime perché le aree di parcheggio hanno caratteristiche ben distinte. Inoltre, non basta, come pare si dica sempre nel piano in esame, aumentare genericamente gli stalli gratuiti, bisogna aumentarli, lo stabilisce la Suprema Corte di Cassazione per esempio con la sentenza sez. un. n. 116/2007, ma la giurisprudenza in proposito è ampia, in misura adeguata e nella stessa area o, al più, nelle immediate vicinanze. Tranne rarissime eccezioni, a Palermo non esistono stalli gratuiti nelle stesse aree a pagamento o nelle immediate vicinanze. Si è paventata financo la possibilità di estendere in altre zone, per ora non coinvolte, il colore blu, un'illegittimità ulteriore, si potrebbe arrivare all'assurdo di fare pagare in vicinanza delle campagne. Per chi avesse voglia e tempo suggerisco un'interessante lettura "Strisce blu: analisi normativa, dottrinale, giurisprudenziale e formulario", nello specifico la seconda parte. Ecco il link: http://www.altalex.com/index.php?idnot=47369.
In conclusione, assodato che le strisce blu sono vissute dal cittadino, giustamente, come l'ennesimo balzello a suo danno per fare cassa, c'è un solo modo per trovare il denaro che serve, fare pagare il biglietto dell'autobus a tutti. Pare che sia previsto un aumento dei controllori, forse saranno addirittura fissi, come ai vecchi tempi. Ecco, questa sarebbe un'ottima iniziativa dei vertici dell'Amat da approvare senza riserve. Ma non parliamo delle strisce blu, devono essere eliminate o, al massimo, disciplinate in determinate aree circoscritte. I palermitani, per un verso o per un altro, sono già abbastanza tartassati.
Pippo Russo