Palermo-Juventus può essere riassunta tutto in un numero: il 24. Ammonta a tanto il divario in classifica tra le due formazioni. Nel dettaglio, i bianconeri comandano il campionato con 38 punti, mentre i rosanero sono terzultimi a quota 14 insieme a Bologna e Pescara.
La differenza di valori ieri si è vista tutta. Così come si è notato l'effetto Antonio Conte. Il tecnico bianconero ha battezzato il ritorno in panchina nel migliore dei modi, ovvero con una vittoria. Meritata, per quanto visto nell'arco dei novanta minuti e come testimoniano le statistiche finali. Un gol, sedici tiri e due pali (entrambi di Mirko Vucinic) sono uno score di tutto rispetto che attesta la superiorità della Juventus. In tutto questo, c'è stata la partita nella partita, ovvero lo spettacolo inscenato dall'allenatore juventino, che ha potuto liberare il suo furore agonistico dopo i 4 mesi trascorsi in "gabbia". Tanto che Sky Sport ha deciso di riservargli una telecamera per tutto il match. Quando l'avanspettacolo prende il sopravvento sullo sport.
Dall'altro lato, il Palermo ha provato a contenere le avanzate della Juventus riuscendo nel suo intento solo per un tempo. La squadra di Gasperini, dopo i primi minuti di pressing alto, è apparsa troppo remissiva, ha abbassato il baricentro cercando di imbrigliare i bianconeri nella fitta rete di marcature a ridosso della propria area di rigore. Ma a seconda di come la tiri, la coperta è sempre troppo corta. L'impostazione difensivista dei rosa ha avuto il sopravvento sulla voglia di attaccare la Juventus con le ripartenze veloci.
Il tandem Ilicic-Miccoli è rimasto spesso isolato in avanti, con i compagni più preoccupati a coprire che a supportare l'azione. I risultati sono stati un solo tiro in porta e un Palermo non pervenuto dopo il vantaggio bianconero e l'espulsione di Morganella (che ingenuità!). Troppo poco per una squadra che sarebbe dovuta scendere in campo col coltello tra i denti per dimostrare ai tanti tifosi siciliani giunti al "Barbera" con le sciarpe bianconere che stavano tifando per la squadra sbagliata.
Ciononostante Gasperini è soddisfatto: "Siamo stati bene in partita per mezz'ora, poi il campo è peggiorato e paradossalmente ne abbiamo pagato le conseguenze noi - ha affermato il tecnico rosanero in riferimento alla pioggia che ha martellato il terreno di gioco nel corso del match -. Abbiamo dato tutto quello che avevamo". Forse il punto sta proprio qui. Tutto quello che può dare questa squadra non è abbastanza. Urgono rinforzi e il mercato di riparazione è distante due partite. Bisogna compattarsi e non lasciare altri punti per strada. Una sconfitta contro la capolista ci può stare, sbandare contro le dirette avversarie è un lusso che il Palermo non può più permettersi.