A scanso di equivoci è bene chiarire che ancora il Registro per le unioni civili non c'è e nemmeno il Regolamento che dovrà essere approvato dal Consiglio comunale. Ma ieri è stato fatto un passo importante, perchè nel pomeriggio a Villa Niscemi la Giunta ha deliberato l'atto, dando mandato ai Servizi Demografici per la predisposizione del Regolamento da sottoporre, come dicevamo, poi all'approvazione del Consiglio.
Palermo è così una delle quattro città italiane, la prima del Sud dopo Napoli, ad approvare la delibera che riconosce ufficialmente le coppie di fatto, sulla scia della sentenza della Corte Costituzionale n. 138 del 2010.
"Con questo atto - ha dichiarato l'Assessore alla Partecipazione, Giusto Catania - Palermo elimina tutte le forme di discriminazione nei confronti delle coppie di fatto e sempre di più diventa città europea in materia di tutela dei diritti civili. Una scelta di civiltà che, siamo sicuri, sarà velocemente fatta propria dal Consiglio Comunale con l'approvazione del Regolamento di funzionamento del Registro, attuando l'indirizzo della Giunta".
Chi può iscriversi e come?
Potranno chiedere di essere iscritti nel Registro i cittadini italiani e stranieri coabitanti e residenti nel Comune di Palermo. L'iscrizione al Registro non sarà compatibile con il possesso di uno stato civile diverso dalla convivenza (vedi il matrimonio, ndr) La domanda congiunta, dovrà essere presentata al Comune. Secondo il regolamento, se dovesse venir meno il vnvolo affettivo, pur rimanendo sotto lo stesso tetto, basterà la richiesta di anche uno solo dei componenti per la cancellazione dal registro.
In caso di morte di uno dei due, i benefici resteranno al convivente ancora in vita.
Nello specifico, il regolamento delle Unioni civili cui si sta lavorando dovrebbe essere composto da pochi articoli. Le aree tematiche secondo le quali gli interventi sono da considerarsi prioritari sono: casa, Sanità e Servizi Sociali, Politica per giovani e genitori anziani, sport e tempo libero, formazione, scuola e servizi educativi, diritti e partecipazione, trasporti.
L'unione civile diventa dunque "una fattispecie di famiglia", e precisamente "un insieme di persone legate da vincoli affettivi, coabitanti e aventi dimora abituale nello stesso comune", anche dello stesso sesso.
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