La vicenda che si perde nel tempo, riguarda 9 giornalisti dell'ex ufficio stampa del comune di Palermo, che avevano intentato causa davanti al giudice del lavoro, per aver riconosciuto che il la loro attività professionale in realtà si configurava come lavoro subordinato. Gli stessi in questi anni hanno sostenuto
che, nonostante i differenti inquadramenti avuti nel corso degli anni, il loro impiego si era svolto nelle "modalità tipiche del lavoro subordinato" A conferma di quanto sostenuto vi era anche un avvallo derivato da un ispezione avvenuta da parte dell'Inpgi, l'istituto nazionale di previdenza di categoria, a seguito della quale il comune aveva aderito ad un condono previdenziale sborsando circa un milione di euro, ammettendo di fatto - tesi sostenuta dai giornalisti - la natura subordinata della loro prestazione.
Ma a quanto pare tali tesi non hanno trovato corrispondenza davanti al giudice secondo cui in base alla legge 150 del 2000 non si trattava di rapporto subordinato. Di fatto oggi il giudice li ha pure condannati al pagamento delle spese processuali in favore dell'amministrazione di Palazzo delle Aquile. Diecimila euro complessivi. Soldi che dovranno sborsare Gaetano Cafici, Rino Canzoneri, Alberto Samonà, Dario Lo Verde, Guido Valdini, Clara Minissale, Carla Muliello, Roberto Ginex e Fabio Piedimonte.