Quella di Palermo non è la stessa di Peter Pan, un'ombra ribelle che vuol scappare via che, perfino fa i dispetti al proprio corpo d'appartenenza, brillante, gioviale indisciplinata. Quella di Palermo è diventata un'ombra lunga pesante e immobile. Una città che ha perso il proprio corso, la propria direzione, peggio ancora il suo obiettivo. Governata da sempre da Vice Re che credono solo di avere sudditi da educare e innalzare al proprio livello. Il Festino di Santa Rosalia, siamo al 390°, è tutto questo è un popolo rumoroso, arrogante e indisciplinato, che spinge, grida, non ci pensa un momento e tutto quello che ha lo getta per terra, perchè per terra, " certamente non è mio" e perciò non è di nessuno. 300 mila persone dietro, a fianco e davanti ad un Carro, con la santa patrona incoronata tra religiosità e dissacrante laicismo. Una sera in cui le ombre sembrano diradarsi, si è tutti insieme attaccati ad una speranza, ad una preghiera, a un voto da offrire alla Santuzza per ricevere una grazia. Ma oggi le grazie che chiedono i palermitani sono tante e costantemente invocate, troppe per una santa sola... Tra fischi e applausi, anche "l'imperatore" Orlando sale sul carro, ma anche lui non sembra avere lo spirito di una volta il suo "viva Palermo e Santa Rosalia" gridato tre volte di fila una volta urlato con la rabbia del conquistatore, non tiene, sembra aver perso forza e convinzione essere diventato quasi timido. Ma lui è li sale sul carro e si espone al popolo che da sempre lo ama e lo odia. Perchè questa città è proprio il suo Festino, amato, odiato, contestato, applaudito e fischiato, rumoroso sporco a tratti stupefacente, perchè tanto alla fine i palermitani stanno tutti dietro il Carro.
Viva Palermo e santa Rosalia.