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Palermo. Denuncia i medici del Policlinico: ''Chemio all’organo sbagliato, hanno ucciso mia moglie''. La Procura apre un’inchiesta

Sulla faccenda è bene andare cauti, perché stando alla documentazione che sta raccogliendo la direzione sanitaria del Policlinico (cui comunque ancora non è stato notificato alcun provvedimento, ndr), le cose potrebbero essere andate diversamente da quelle denunciate dal marito di Maria Di Benedetto, maestra elementare di 48 anni e mamma di 4 figli, secondo cui la moglie sarebbe morta la scorsa settimana a causa delle cure sbagliate. Secondo Salvatore Lo Coco, 42 anni, sua moglie aveva un tumore al colon ma i medici invece avrebbero tentato di curare un tumore alle ovaie, provocando dunque il progredire della malattia.

L'uomo ha presentato un esposto in Procura. I medici del Policlinico di Palermo che hanno avuto in cura la donna sono indagati per omicidio colposo. Secondo quanto denunciato, Maria Di Benedetto venne operata nel 2009, e inseguito aveva iniziato le cure localizzate erroneamente nelle ovaie. Secondo l'uomo, lo scorso gennaio alcuni medici dell'ospedale Buccheri La Ferla, si accorsero che qualcosa non andava proprio perché le cure non portavano ad alcun miglioramento. Da qui scaturì la decisione di rivolgersi al Policlinico Gemelli di Roma che secondo Lo Coco avrebbe confermato l'errore, ovvero che la localizzazione del tumore non era corretta.

Il direttore sanitario del Policlinico Giaccone Claudio Scaglione, va cauto "Stiamo acquisendo una relazione ufficiale per capire esattamente come siano andate le cose. Dalle prime notizie sappiamo comunque che la signora Di Benedetto fosse affetta da una neoplasia di natura maligna, dal decorso infausto". E sull'accostamento che in queste ore si sta facendo, tra la morte di Maria Di Benedetto e quella di Valeria Lembo, mamma di 34 anni, avvenuta lo scorso dicembre sempre al Policlinico Giaccone, Scaglione tiene a precisare: "la povera Valeria Lembo è morta a causa di un grave errore materiale, ma – dice - bisogna stare attenti a non confondere i due casi. Si tratta per altro di dipartimenti medici diversi, che non vanno assolutamente confusi".

Secondo le notizie forniteci dal dottore Scaglione, Maria Di Benedetto dunque era affetta da neoplasia maligna. Nel giugno del 2009 venne sì operata, ma le furono asportati tre organi, utero, ovaie e retto anteriore.

Dunque la diagnosi di certo è stata corretta e dunque anche le cure potrebbero essere state quelle giuste.Ci potrebbe essere stato un errore legato all' "origine" della neoplasia, ovvero all'organo dal quale poi si è sviluppata la metastasi maligna che ha colpito più organi, asportati infatti durante l'intervento del 2009. E dunque, se questo fosse confermato, il fatto che la cura fosse stata localizzata nelle ovaie piuttosto che nel colon, potrebbe non avere avuto alcuna rilevanza sulla morte della donna.

Saranno comunque le indagini a chiarire cosa sia successo.

 

 

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