Sottrazione all'accertamento e al pagamento dell'accisa su prodotti energetici, irregolarità nella circolazione. Sette persone sono state denunciate per contrabbando di migliaia di litri di prodotti petroliferi, destinati in alcuni casi a soggetti ancora ignoti.
Nell'ambito di un'operazione di controllo in materia di deposito, circolazione e trasporto di prodotti petroliferi sottoposti ad accisa, i Finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Termini Imerese (Pa), hanno sequestrato ben 15.000 litri di gasolio per uso agevolato destinato all'agricoltura e 5 autocisterne adibite al trasporto del prodotto petrolifero.
L'attività è stata mirata al contrasto delle frodi nel settore delle accise con particolare riferimento all'effettiva destinazione dei prodotti petroliferi soggetti al particolare regime impositivo agevolato per l'agricoltura e per gli altri usi agevolati previsti dalla legge.
Proprio per l'elevata incidenza delle imposte sul prezzo finale del carburante, la normativa di settore impone regole molto rigide con particolare riferimento ai prodotti agevolati o esenti da imposte (accise) in quanto destinati ad impieghi nell'agricoltura e nella pesca, ai bunkeraggi delle navi
I prodotti sottoposti ad accisa trasportati senza la relativa e specifica documentazione prevista, si presumono di provenienza illecita e quindi in evasione dell'accisa.
In un caso, il soggetto controllato dai militari non è stato in grado di esibire il documento per il carburante agevolato destinato ad uso agricoltura e, tra l'altro, è risultato non avere i requisiti per la detenzione e l'utilizzo del carburante agevolato, la cui assegnazione è prevista solo per gli utenti già autorizzati dall'Agenzia delle Dogane che impiegano il carburante in lavori connessi all'agricoltura ovvero per l'azionamento di macchine agricole ed attività similari.
In un altro caso, sulla scorta di alcuni elementi indiziari che hanno insospettito i finanzieri, il controllo è stato fatto sulla veridicità dei dati indicati con particolare riferimento al quantitativo di carburante effettivamente trasportato dall'autobotte ed alla reale destinazione del prodotto petrolifero agevolato.
Il conducente dell'autobotte, dopo le operazioni di pesatura, appresa la ferma intenzione dei finanzieri di scortare il mezzo sino alla sede delle ditte destinatarie del prodotto, ha ammesso che i reali acquirenti della merce non erano quelli indicati sul documento.
Anche in questo caso i finanzieri hanno proceduto al sequestro dell'autobotte, del carburante trasportato e dei documenti attestanti dati falsi, nonché alla denuncia dell'autotrasportatore per il reato di sottrazione di prodotti petroliferi al pagamento delle imposte.
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