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Palermo Caso Milani... la clemenza lasciamola a Dio

Non accenna a spegnersi la polemica sul ruolo dirigenziale di Alfredo Milani al comune di Palermo. La vicenda si colora di nuovi e per certi versi inquietanti dettagli. L'inchiesta portata avanti dal quotidiano livesicilia.it si contorna di ombre e sfumature di difficile interpretazione, non tanto sull'operato dell'attuale amministrazione, che con le normative vigenti può solo compiere atti dovuti verso Milani, ma piuttosto verso l'amministrazione del 1999 anno in cui lo stesso Milani fu trovato e condannato per aver intascato una tangente da un imprenditore. Il particolare è che oggi come nel 99 il comune di Palermo era guidato dalla stessa persona, Leoluca Orlando.

Emerge che nel 99 il comune avvio la procedura di licenziamento per Milani, che per provare a salvarsi da tale provvedimento scrisse di proprio pugno al sindaco. Orlando a quanto pare, volle accogliere la supplica dell'uomo prima che del dipendente condannato. Ecco la risposta che il sindaco diede all'ora e che di fatto blocco il licenziamento di Milani.

“Tenuto conto delle giustificazioni prodotte dal dirigente Milani, preso atto delle difficoltà economiche rappresentate dallo stesso e relative alla necessità di provvedere al mantenimento della propria famiglia, tenuto conto che alla procedura risulta applicabile la normativa che precede l'entrata in vigore della legge 475/99 si dispone la formalizzazione del provvedimento di riammissione in servizio del suddetto dirigente a decorrere dal 3 aprile 2000 con messa a disposizione presso la ripartizione Segreteria generale senza la corresponsione di alcuna indennità di posizione."

La "parabola samaritana" però questa volta rischia di assumere una morale troppo "moderna": se si ruba per necessità e si chiede clemenza, il signore perdona e chiude un occhio... C'è da augurarsi che almeno l'altro occhio resti aperto per premiare tutti coloro che davanti alle difficoltà della vita scelgono comunque di non accettare tangenti, compiere illeciti, danneggiare la morale e la rispettabilità di un'amministrazione...

Caro Sindaco, ormai la grazia è stata concessa, però per il futuro il nostro suggerimento, in questi tempi bui in cui il tasso di corruzione nel nostro paese è tra i più elevati del mondo occidentale, è quello di lasciare la "clemenza a Dio" che certamente saprà meglio di chiunque altro a chi concedere la propria benevolenza di giudizio e perdono.