Il consiglio nazionale di Arcigay ha ufficializzato in mattinata la candidatura della città di Palermo a sede nazionale per il Gay Pride del 2013. Una proposta approvata all'unanimità dopo due edizioni di Palermo Pride, la rassegna che ha portato in strada l'orgoglio della comunità LGBT siciliana.
Un riconoscimento importante in una città del sud che può vantare il primo circolo Arcigay d'Italia per data di fondazione, aperto ad omosessuali, lesbiche, bisessuali e transgender che da anni rivendicano il loro posto all'interno della società italiana, discriminati spesso per un orientamento sessuale considerato "anormale" ma praticato nel silenzio e nella vergogna da sempre. Una svolta importante che soltanto l'anno scorso ha portato per le vie del centro storico di Palermo più di 20.000 persone, tra manifestanti e simpatizzanti.
Una manifestazione che porterebbe sotto i riflettori le centinaia di casi di violenza segnalati per l'unica vera forma di razzismo rimasta in Sicilia, quello sessuale. In uan terra considerata da sempre frontiera dell'Europa, il diverso e lo straniero sono sempre state categorie che hanno fatto parte delle nostre società. Diverso il discorso per quanto riguarda l'orientamento sessuale, discriminante diffusamente accettata in qualsiasi strato sociale ed in grado di distruggere famiglie, carriere ed amicizie.
La riunione di ieri a Bologna ha subito fatto il giro d'Europa. Portare una manifestazione del genere per le strade di una città del Mezzogiorno d'Italia ha sicuramente richiamato l'attenzione in tutto il mondo e messo in preallarme il Vaticano e la chiesa locale, al momento in attesa della decisione finale.