Settemila tagliandi da circa 6 euro ciascuno, per un totale di poco meno di 40 mila euro, sarebbero stati elargiti da una nota azienda palermitana per sostenere la candidatura al Consiglio Comunale di Sonia Ganci, candidata non eletta nella lista MpA. Candidata che non risulta indagata dalla procura. Indagine che invece coinvolge Pietro Murania e molti dei suoi dipendenti. Murania è titolare della nota azienda di detersivi Rio "Rio Casamia" la Kemeco.
L'ipotesi della procura, che ha condotto le indagini e iscritto Murania e altre 18 persone nel registro degli indagati, è quella relativa al fatto che scientificamente sarebbero stati elargiti interi blocchetti di buoni pasto in cambio della promessa di voto. Il tutto con un certo rigore scientifico, liste e riferimenti dei beneficiari dei buoni.
L'indagine sarebbe partita proprio dalla denuncia di un ex dipendente della Kemeco, licenziato per motivi legati a una condanna penale. Lo stesso avrebbe raccontato dell'attività di presunto scambio e pressioni per sostenere la candidatura della Ganci.
Molti degli interessati sono stati già ascoltati in procura, indagine che è coperta da segreto istruttorio ma che potrebbe rivelare qualche sorpresa...