Chiedi e ti sarà dato. E se chiedi al Papa, pare proprio che sia così. Un artigiano di Palermo, ha inviato una lettera al Vaticano, chiedendo al Santo Padre un aiuto, economico.
Bennardo Raimondi anni fa è caduto in disgrazia. Il suo lavoro non va più bene e ha una famiglia di cui prendersi cura che non sa come sfamare. Ha sempre continuato a lavorare, seppure non riuscendo a guadagnare il necessario per mantenersi, partecipando a mostre ed esposizioni, organizzando laboratori artigianali. Le difficoltà però rimangono e così ha deciso di rivolgersi a papa Francesco lo scorso settembre
Lo scorso 4 dicembre l'Elemosineria Apostolica ha risposto. E insieme alla lettera ha inviato un assegno da 1000 euro. Assegno che non si poteva incassare perchè i coniugi Raimondi non hanno un contro corrente e inoltre l'assegno non era trasferibile e dunque si sarebbero dovuti recare nella filiale della banca romana che lo aveva emesso.
Inoltre inizialmente il nome sull'assegno era sbagliato e quindi la cosa creava ulteriore problema. Quell'assegno è stato rinviato al mittente per due volte, ma la santa Chiesa, con santa pazienza, lo ha prima rispedito modificando l'intestatario e la volta successiva, ha risposto che verrà inviato un vaglia postale in modo tale che possa essere incassato senza alcun problema, inviando anche la benedizione da parte di Papa Francesco.
"Non ci speravamo più di tanto – dice Raimondi – riceveranno miglia di lettere quindi siamo davvero commossi. Forse quest'anno potremo passare un Natale come non capitava da anni e spero di poter tornare a lavorare come facevo prima e smettere di dover sopravvivere. Il nostro cuore è pieno di gioia"
C'è da sottolineare però che si tratta di un intervento eccezionale, perché l'Elemosineria Apostolica ha il compito di erogare "modesti e saltuari sussidi ai poveri" che si rivolgono al Santo Padre, non ha la possibilità di concedere somme elevate e che gli aiuti sono concessi di norma solo mediante la mediazione della parrocchia di appartenenza.