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Palermo a Milano senza Miccoli e Donati. Gasperini: "Può essere la partita di Dybala"

 

 

Il Palermo ricomincia da tre, anzi, dal 3-1 col Catania di sabato scorso. Messa in soffitta la "noiosa" Tim Cup perdendo in casa contro l'Hellas Verona, la squadra di Gian Piero Gasperini deve aggrapparsi
I all'euforia post-derby per provare a stanare l'Inter. Un'impresa proibitiva di per sè, considerati i precedenti che vedono il Palermo mai vittorioso in casa dei nerazzurri, ma che si complica ulteriormente se si considerano le defezioni e le incertezze che attanagliano la mente del mister rosanero alla vigilia di questa sfida delicata e, sotto certi aspetti, già scritta. "Vorrei solo vedere una buona partita da parte del Palermo - ha esordito in conferenza stampa Gasperini, tecnico sedotto e abbandonato troppo presto dall'Inter nella scorsa stagione -. Veniamo da una bella vittoria nel derby. La classifica è difficile e il calendario è duro, quindi dobbiamo fare punti su ogni campo e contro qualsiasi avversario". Ma non parlategli di rivincite: "Non ho nessuna voglia di rivalsa, solo un po' di fastidio perché l'anno scorso la mia difesa a tre non è stata accettata... E adesso l'Inter gioca così". Parole indirizzate rigorosamente al presidente Massimo Moratti e non al suo sostituto, Andrea Stramaccioni, etichettato dal 'Gasp' addirittura come "bravo e incredibile, perché ha svolto un ottimo lavoro e ha saputo imporsi alla prima occasione importante".

Analizzando Inter-Palermo da un punto di vista più tecnico, balzano subito agli occhi le squalifiche di Massimo Donati e Fabrizio Miccoli, due pedine fondamentali per il gioco palla a terra impostato dal mister di Grugliasco. E se la sfrontatezza e i colpi del giovane Paulo Dybala possono colmare, seppur in parte, la voragine lasciata dal capitano, l'assenza dell'ex Bari e Atalanta rischia  di pesare come un macigno, vista la poca qualità delle alternative nel reparto difensivo del Palermo. Milan Milanovic, Mauro Cetto e Carlos Labrin hanno fallito le rare occasioni avute per mettersi in mostra, mentre Steve Von Bergen - convocato - ha forzato il recupero in settimana, tornando ad allenarsi con i compagni solo nella giornata di ieri. L'unica certezza dietro - ed è quanto dire - risponde al nome di Ezequiel Munoz, giocatore apparso in crescita dopo il lungo periodo trascorso nell'occhio del ciclone per qualche strafalcione di troppo. "Bisognerà trovare una soluzione - ha spiegato  Gasperini -, per fortuna abbiamo giocatori volenterosi e pronti a mettersi al servizio della squadra, nonostante non vengano schierati nel loro ruolo abituale". Parole che suonano come una bocciatura
per le alternative già citate.

 

Avanzando il raggio d'azione, qualche lieta notizia arriva dal centrocampo che vedrà il ritorno di Edgar Barreto in mezzo dopo il turno si squalifica scontato col Catania. Accanto a lui aumentano le chance di rivedere il redivivo Arevalo Rios dopo la migliore prestazione stagionale, offerta proprio contro il cugini etnei. Resta un dubbio sulla fascia sinistra: "Lì c'è un buco - ha ammesso Gasperini -. Finora si
è adattato Garcia con buoni risultati, ma è più un giocatore difensivo che un esterno d'attacco". La sensazione è che possa essere confermato proprio l'esterno argentino, con Luigi Giorgi, uno dei pochi
a salvarsi nelle debacle contro il Verona, pronto a subentrare a partita in corso. Dall'altra parte, agirà come sempre lo svizzero Michel Morganella. In attacco si punterà sull'usato garantito di Franco
Brienza e alla voglia di conferme da parte di Josip Ilicic, che le voci di mercato vorrebbero proprio nel taccuino dell'Inter. A concretizzare le occasioni da rete per i rosanero dovrà pensarci, come detto,
Paulo Dybala: "E' un ragazzo con numeri importanti - ha concluso Gasperini-. Domani avrà la possibilità di giocare contro un titano come Samuel. Riuscire a mettere in evidenza le sue qualità in uno stadio come San Siro può essere una grande chance".

di Danilo Ciulla