Presentate le linee guida del Piano regolatore della città. Un piano che vedrà la luce nel 2050 però. Perché l'idea è quella di costruire il futuro della città e non puntare soltanto al presente. Un progetto a lunga scadenza dunque, le cui linee guida sono state presentate dal sindaco Orlando e dall'assessore alla Vivibilità Tullio Giuffrè.
Adesso passano al Consiglio comunale che dovrà approvarle e far partire così in modo concreto la macchina che realizzerà il Piano regolatore per trasformare la città rendendola contemporanea, moderna e sostenibile. Punti cardine sono la partecipazione dei cittadini, delle professionalità palermitane e l'eliminazione di tutti i "buchi neri" come li ha chiamato il sindaco, che hanno impedito fin ora un corretto sviluppo in termini di ammodernamento e trasformazione della città.
"Se Palermo fino a dieci giorni fa (prima dell'inaugurazione del Parco Uditore, ndr) era l'ultima città d'Italia per quanto riguarda il verde, oggi è a quart'ultima e la quarta invece come verde potenzialmete usufruibile - ha detto Orlando - quello che vogliamo fare è proprio eliminare questo gup".
"La Costa Sud e la linea del mare devono diventare quello che il Centro Storico è stato per la città degli anni 90 – ha detto Giuffrè – una nuova fonte di vitalità e una valorizzazione che attivi un processo di rinascita in tutte le aree di quelli che sono stati i porti storici (Sferracavallo, Mondello, Vergine Maria, Arenella, Acquasanta, Cala, Sant'Erasmo, Bandita). La rete dei parchi (da Montepellegrino alla Favorita, al parco dell'Oreto ed oltre) e quella dei giardini storici saranno il nuovo Teatro Massimo, non solo in termini simbolici ma anche in termini di ricaduta effettiva e di rete sul territorio".
I punti chiave, in sintesi, dell'idea che sottende alle linee guida:
1 Supportare e rendere credibile la candidatura di Palermo a Capitale Europea della Cultura nel 2019;
2 Individuare nel fiume Oreto e nella Circonvallazione di viale Regione Siciliana, nell'oltre Oreto e nell'oltre Circonvallazione i nuovi poli di trasformazione della Città;
3 Ambire ad una dimensione metropolitana in vista della nuova forma amministrativa di Città metropolitana, seguendo una logica di decentramento e di costruzione delle nuove Municipalità urbane e di delocalizzazione dei servizi attrattori di un'utenza extra-urbana;
4 Trasformare la Città, sebbene sterilizzandone il costo per le casse dell'Amministrazione Comunale (dalla Lista dei sogni ad un'Agenda di programma);
5 Costruire la nuova Città attraverso un processo di ascolto alternativo di cittadini (bambini ed adulti), promotori di obiettivi di pubblico interesse e la concertazione con gli Enti pubblici e morali.
6 Far riacquisire centralità e vivibilità alla Città inespressa della costa Sud, il nuovo "Centro Storico" degli anni '90;
7 Favorire lo sviluppo verticale della Città al fine di limitare il consumo del suolo e valorizzare il paesaggio urbano in quei contesti connotati da disordine urbanistico;
8 Nuovo orientamento degli impianti e del patrimonio scolastico in centri di aggregazione per le famiglie;
9 Assecondare e rafforzare i processi di trasformazione in Città digitale attraverso il modello della Smart City, a partire dalla riallocazione delle strutture direzionali e dall'attivazione di processi di Smart Health, tesi da un lato alla razionalizzazione delle strutture esistenti e dall'altro lato alle nuove localizzazioni nei tessuti urbani che maggiormente ne appaiono sprovvisti, in chiave ovviamente metropolitana.
10 Assicurare la realizzazione di un nuovo assetto della rete del trasporto pubblico, al fine di promuovere l'intermodalità, attraverso un'attenta valutazione degli aspetti pianificatori, tecnologici ed economici che consenta di selezionare le opere da prevedere nel redigendo Piano;
11 Rispondere alla domanda di residenza che si è radicalmente trasformata: servono case più piccole ed economiche di quelle oggi disponibili sul mercato immobiliare;
12 Aumentare la qualità e la quantità degli spazi pubblici
13 Innovare il patrimonio edilizio esistente in termini energetici e "di qualità architettonica",
14 Convertire le distanze spaziali, espresse in metri, in distanze temporali, implementando la rete dei servizi e riordinando le funzioni (scuole, attrezzature, attività del terziario, etc.)
15 Confermare il ruolo di Città snodo del Mediterraneo, interculturale e dell'integrazione;
16 Dovrà essere individuata una area specifica da destinare ad una Piattaforma Logistica Urbana, consolidando le funzioni commerciali e non più produttive di alcune aree prima a differente vocazione e riattivare le aree produttive ed industriali frammentate che potranno rigenerarsi in chiave residenziale;
17 Mettere a reddito la Città, attraverso un processo di internazionalizzazione da un lato e l'attivazione di strumenti ed istituti giuridici (usi civici, oneri e diritti edificatori, misure perequative, etc.) dall'altro lato che consentano di conseguire un'Economia urbana intelligente e responsabile;
18 Creare un policentrismo a partire dai vuoti urbani, ovvero una punteggiata di micro-centralità sparse nel territorio comunale che cerchi di attivare processi di orgoglio da parte della cittadinanza nei confronti del proprio pezzo di città. Ciò potrà ridurre anche la pressione centripeta in termini di funzioni e di mobilità. Le Nuove polarità saranno l'area Lolli / Notarbartolo, della Fiera, ex Ospedale Psichiatrico, il piano dell'Ucciardone, il Mercato Orto-frutticolo,