Nessuna protezione contro il caldo, il freddo e l'umidità per le opere d'arte di palazzo Abatellis e il Movimento Cinque Stelle chiede l'intervento della Regione per metterle al sicuro.
Per farlo il gruppo parlamentare all'Ars ha presentato una interrogazione diretta all'assessore per i Beni culturali e dell'Identità siciliana per sapere se "non ritenga opportuno mettere in atto nel più breve tempo possibile adeguati interventi per evitare rischiosi danneggiamenti, verificando se già non ve ne siano, e per conoscere tempi e risorse da destinare per la tutela e la salvaguardia di un patrimonio artistico primario per la Sicilia e per i siciliani, attualmente a rischio danneggiamento".
Nell'atto parlamentare, che vede come prima firmataria Claudia La Rocca, si legge che i locali del palazzo (dove si trovano importanti opere del Quattrocento come l'Annunziata di Antonello da Messina) non presentano alcun tipo di impianto idoneo a garantire temperatura ed umidità ottimali per la conservazione delle importanti opere qui custodite, esponendole ad ogni tipo di sbalzo climatico, dal freddo invernale, all'afoso caldo estivo.
"In questo palazzo – afferma Claudia La Rocca – sono esposte preziosissime opere lignee policrome che – come recitano importanti vademecum per la manutenzione ordinaria dei beni preziosi delle nostre comunità - vanno conservate rispettando precisi parametri di umidità e temperatura. Non farlo- come attualmente avviene a palazzo Abatellis – significa esporre le opere a contrazioni e dilatazioni di volume che portano quasi sempre a sollevamenti e distacchi delle stratificazioni pittoriche sovrastanti che non riescono a comportarsi in modo altrettanto elastico. Il rischio di fessurazioni, fenditure e spaccature dei masselli lignei in questi casi è altissimo ed è nostro preciso dovere evitarlo per tempo".
Sempre la tutela dei beni culturali anima una seconda interrogazione presentata dal Movimento Cinque stelle per capire quale sorte prevede il governo Crocetta per Villa Belmonte, se destinarla, cioè, come sede del CGA, come previsto dallo scorso governo, o riservarla – come auspicabile - alla fruizione turistica e didattica.