L'operazione "Broken Wings", portata a termine in queste ore dalle Fiamme gialle della Guardia di Finanza di Palermo, ha "spezzato le ali" ad un gruppo imprenditoriale con sede ad Alcamo operante da anni nel settore delle energie rinnovabili che, secondo gli investigatori, avrebbe beneficiato, grazie alla corresponsione di tangenti, di illecite agevolazioni nella realizzazione di imponenti parchi eolici. Nella notte sono finite in manette cinque persone. L'accusa è di tentata concussione, corruzione, emissione e utilizzo di fatture false. Sono l'imprenditore Vito Nicastri di 56 anni, Alberto Adamo di 76, Claudio Sapienza, 63,
Francesco Nuccio 35 anni e il padre Vincenzo di 61.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo e svolte dal Gruppo Tutela Spesa Pubblica del Nucleo di polizia tributaria, hanno accertato che il titolare del gruppo imprenditoriale ha elargito ad un funzionario civile, Vincenzo Nuccio, ora in pensione, già in servizio presso l’Ufficio Demanio e Servitù Militari di Palermo, competente al rilascio di nulla osta propedeutici alla concessione di ulteriori autorizzazioni per la realizzazione dei parchi eolici, la somma complessiva di circa 60.000 euro, fingendo si trattasse di fittizie consulenze professionali svolte dall'ingegnere Francesco Nuccio, guarda il caso, figlio del funzionario stesso. In carcere sono finiti anche Claudio Sapienza e Alberto Adamo, uno il rappresentante legale e l'altro uno dei soci della società operante nel settore delle energie rinnovabili, rei di aver emesso fatture false per un importo complessivo di oltre 3.100.000 euro. In questo modo venivano giustificate le uscite che servivano per pagare le tangenti. Vito Nicastri, l'mprenditore alcamese al centro della truffa, era già noto alla cronache giudiziarie. Nel 2009, infatti, aveva subito un sequestro di beni per un'altra losca vicenda, sempre nel settore delle energie rinnovabili.
"L'eolico e' un settore che mobilita imponenti risorse e desta gli appetiti sia della criminalità organizzata che di imprenditori poco scrupolosi, come in questo caso, che ottengono autorizzazioni con mezzi non legali", ha spiegato il procuratore di Palermo Francesco Messineo nel corso della conferenza stampa tenutasi questa mattina presso il tribunale di Palermo.