Svolta nelle indagini sull'omicidio di Enzo Fragalà, il noto penalista palermitano, barbaramente assassinato a colpi di bastone il 26 febbraio 2010.
I carabinieri del Nucleo investigativo di Palermo, al termine di una complessa attività d'indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, hanno arrestato tre persone, di cui due affiliate a Cosa nostra. Secondo gli inquirenti sarebbero gli autori del barbaro assassinio.
Fragalà fu ucciso la sera del 23 febbraio 2010. Il suo killer lo attese all'uscita del suo studio legale in via Nicolò Turrisi, a pochi passi dal Palazzo di Giustizia. Lo aggredì selvaggiamente con un bastone, dopo tre giorni di coma Fragalà morì all'ospedale Civico di Palermo.
L'ordinanza di custodia cautelare ha raggiunto Francesco Arcuri, Salvatore Ingrassia e Antonino Siragusa.
''Le intercettazioni fatte durante un'altra indagine e le immagini riprese da alcune telecamere – spiega il procuratore aggiunto di Palermo, Maurizio Scalia - ci hanno permesso di individuare due basisti dell'omicidio e l'autore materiale. In un'intercettazione di un'ora prima del delitto si parla dell'effettuazione di un omicidio, degli appostamenti e del garage dove teneva l'auto Fragalà''.
'Stiamo cercando anche un'altra persona che ha partecipato al delitto - ha spiegato -. Risulta che l'autore materiale è fuggito con un altro che guidava la moto. Inoltre, se è stata un'organizzazione che fa capo a Cosa nostra di sicuro ci sono altre persone dietro''.
Poco chiaro resta invece il movente del delitto. Secondo la pentita Monica Parisi, amante di un picciotto di Borgo Vecchio, Fragalà sarebbe stato ucciso per motivi passionali. In piedi anche la pista della punizione professionale.
''Pochi giorni prima- ha concluso Scalia - lui stesso aveva attaccato esponenti del mandamento di Porta nuova. Il gup ha puntato sulle molestie subite da una cliente di Fragalà, ma una pista non esclude l'altra''.