La depressione, la disperazione e poi il gesto estremo nel giorno di Ognissanti. Un uomo ha ucciso la sorella disabile accoltellandola e poi si è tolto la vita lanciandosi nel vuoto dal sesto piano.
Siamo in via Alberico Albricci, nel quartiere Brancaccio. A dare l'allarme un bambino di 9 anni che stava giocando nel cortile del palazzo quando il corpo è piombato giù. A quel punto terrorizzato avrebbe iniziato ad urlare cercando aiuto.
Francesco Puccio era il nome dell'uomo, aveva 52 anni e viveva con la sorella Giuseppina più grande di 10 anni. La donna ha lasciato una lettera in cui scagionerebbe il fratello dicendo di essere stata lei a chiedergli di commettere il gesto.
I vicini le definiscono persone riservate, senza una vita sociale. Si vedevano poco in giro.
Due persone per bene però, che non avevano mai creato alcun problema. Lui lavorava in banca, lei era laureata e soffriva da tempo di problemi psichici. Da alcuni anni poi era costretta a stare su una sedia a rotelle per alcuni problemi fisici sopraggiunti in seguito.
Arrivati sul posto, gli agenti di Polizia hanno trovato la donna ferita con più fendenti e con un sacchetto di plastica in testa.