Palermo. Ottantaseimila posti di lavoro in meno, soprattutto tra gli under 34, e una perdita di 11 punti di Pil (4 punti solo nel 2012), il più accentuato tra le grandi regione italiane.
A scattare la foto dell'economia siciliana nel periodo che va dal 2008 al 2012 è stato il direttore della Svimez, Riccardo Padovani, intervenendo a Palermo nell'ambito della sesta edizione delle 'Giornate dell'economia del Mezzogiorno'.
Secondo l'analisi della Svimez il rischio di povertà nell'Isola è quattro volte superiore rispetto al Centro-Nord. Ad andare male sono tutti i settori, un andamento negativo che trova nel settore manifatturiero e in quello delle costruzioni la punta dell'iceberg, avendo segnato i due comparti nel quinquennio 2008-2012 una caduta più intensa rispetto al resto del Sud e, soprattutto, al Centro Nord.
Di fronte a simili scenari, secondo Padovani, quello che maggiormente preoccupa è "il silenzio dei tecnici e dei politici sul tema dello sviluppo senza il quale non esiste la crescita. Risulta, dunque, sterile proseguire con la logica dell'austerità, serve al contrario una strategia di riposizionamento competitivo del sistema produttivo nazionale, attraverso una politica industriale attiva".
"Occorre - conclude Padovani - una logica industriale e un approccio di sistema con investimenti strategici diluiti nel tempo e una progettazione a lungo termine".