Questa è la storia di una società partecipata del Comune di Palermo, di un sindaco, della nomina di un cda e di un collegio sindacale nuovi di zecca, di un presidente che non ci sta e di un tribunale che dice "no". La storia di un cambiamento a metà – cda nuovo e collegio sindacale vecchio.
Tutto inizia nel luglio del 2012. Leoluca Orlando, rieletto sindaco di Palermo da poche settimane, con una determinazione sindacale nomina il nuovo consiglio di amministrazione di Amg Energia, la società per azioni partecipata dal Comune che si occupa di energia, distribuzione di metano e illuminazione pubblica. Contestualmente nomina anche i nuovi componenti del collegio sindacale, quell'organo che ha il compito di "vigilare sull'osservanza della legge e dello statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione e in particolare sull'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottati dalla società sul suo concreto funzionamento".
Per l'amministrazione comunale si tratta di nomine fiduciarie e, pertanto, si applica lo spoil system. Principio che si rifà alla legge regionale 30/2000 che sancisce un principio di decadenza automatica delle nomine fiduciarie del sindaco uscente, consentendo al nuovo sindaco di disporre le proprie designazioni.
Per quanto riguarda il Cda tutto fila liscio: a casa i dirigenti voluti dal dimissionario Diego Cammarata e avanti gli altri. Non lo stesso si può dire per il collegio sindacale. Il presidente "uscente" Marcello Amato non ci sta e il Tribunale, a distanza di otto mesi, gli dà ragione.
"Perché la determina del sindaco sia valida - spiega a PalermoReport l'avvocato Andrea Amato, difensore di Marcello Amato – sono necessari altri due passaggi: il primo è che la società accolga la determinazione del sindaco, il secondo è che il Tribunale competente convalidi la delibera di revoca. Il primo passaggio c'è stato, ma il secondo no".
"Il Tribunale di Palermo – aggiunge Amato – ha rigettato la convalida accogliendo il nostro ricorso. I giudici hanno accolto la nostra tesi: sostenendo quindi che lo spoil system non può essere applicato anche ai collegi sindacali".
Per il Tribunale l'inapplicabilità della legge 30/2000 è legata anche al "sistema dei controlli delineato dal codice civile in materia di revoca dei membri del collegio sindacale nelle società per azioni, ancorchè partecipate dall'ente pubblico locale".
"Seppur originata da una designazione fiduciaria – scrivono i giudici - la nomina dei componenti del collegio sindacale da parte del rappresentante dell'ente locale si distingue dalle nomine fiduciarie tout court in quanto riguarda un incarico per l'espletamento del quale il designato si spogli, dopo la nomina, della sua veste fiduciaria assumendo la connotazione di organo autonomo e neutrale. La funzione di controllo del collegio sindacale impedisce che vi sia un condizionamento politico nello svolgimento dell'incarico".
Di fatto quindi resta in carica il collegio dei sindaci preesistente: Marcello Amato (presidente) ; Paolo Barbasso (sindaco effettivo); Salvatore Di Trapani (sindaco effettivo); Tommaso Mercadante (revisore contabile).
Fin qui il caso Amg. Stessa sorte tocca però al collegio sindacale dell'Amap.
"I giudici della sezione imprese del Tribunale di Palermo – sottolinea Amato – hanno infatti emesso identica sentenza anche per un altro procedimento pendente: quello per il collegio sindacale dell'Amap.
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