Lo strano caso della presidenza della ex AMIA rifiutata dall'Ing Domenico Michelon, supponendo che... Già da giorni circolava la voce, molto più che fondata, che l'Ing. Domenico Michelon, una delle professionalità più competenti e moderne relativamente alle problematiche legate alla gestione dei rifiuti solidi urbani, fosse il prossimo presidente della R.A.P. la nuova società che di fatto ha sostituito la “vecchia e cara AMIA”.
Dopo avere collaborato attivamente per la definizione del percorso che ha portato all’affitto dell’Amia da parte della R.A.P. e dopo che la stampa lo ha individuato come Presidente in pectore della nuova società, l’ing. Michelon ha però a sorpresa declinato l’invito del Sindaco Orlando a ricoprire il prestigioso incarico, motivando il rifiuto a seguito del notevole impegno che gli richiede l’incarico dirigenziale, che ricopre presso una società d’ambito della Provincia di Palermo, Ecologia e Ambiente, più volte riconosciuta come società virtuosa proprio nella gestione dei rifiuti.
l’ing.Michelon, è persona seria, l’impegno che ci mette nelle cose che fa è coerente con le motivazioni che ha avanzato per declinare ufficialmente l’invito del Sindaco, ma qualcosa non ci convince...
E’ pur vero che l’incarico di Presidente della R.A.P. non è esattamente così attraente sia per indennità economica, sia per le responsabilità connesse al ruolo (per questo, basta vedere quanti procedimenti penali – evidentemente non quelli conseguenti a comportamenti chiaramente delinquenziali – hanno subito e stanno subendo coloro che hanno ricoperto tale carica).
Anche se l’ing. Michelon non ha bisogno di essere Presidente della R.A.P. per godere della stima e dell’apprezzamento di chi opera nel settore, crediamo che tale ruolo avrebbe potuto costituire, comunque, una voce importante in un curriculum già prestigioso, ma soprattutto avrebbe potuto costituire un' ottima occasione per avviare una revisione complessiva dell’organizzazione dei servizi di gestione dei rifiuti nella città di Palermo, portando managerialità vere di specifica competenza nel settore, apprezzate e stimate professionalmente, facendo così decadere la prassi drammatica delle nomine “politiche”. Insomma Michelon sarebbe stato l'uomo giusto al posto giusto, ma allora cosa è andato storto?
Perché rinunciare all’incarico? Al di là delle motivazioni ufficiali, scritte per missiva al Sindaco, in cui sostanzialmente si evince “ ho troppi impegni...” Conoscendo fatti e persone si potrebbe pensare che l’ing. Michelon non condivide in toto il percorso definito dal Comune di Palermo, forse perché ha intravisto, da manager esperto, criticità che potrebbero pregiudicare il futuro della nuova società?
Ad esempio parliamo di una società che nasce con un'eredità di circa 2.400 dipendenti di cui, secondo alcune analisi di settore, 450 potrebbero essere in esubero, con dirigenti che guadagnano oltre 80 mila euro l'anno e un sistema di assunzioni in cui una delle prassi più eclatanti era la trasmissione del posto di lavoro da padre in figlio “ per eredità” perciò fuori da qualsiasi requisito di competenza. A ciò si aggiunge anche lo strano regime dei, cosiddetti, orari di lavoro flessibili, cioè molti operatori sono pagati diciamo a “cottimo” - si paga un lavoratore per sei ore ma se fa il lavoro che deve in una sola ora... se ne può andare a casa- Nulla di tutto ciò potrebbe essere avallato da una gestione manageriale degna di tale nome, ma soprattutto visto i risultati, Palermo è una delle città più sporche d'Europa.
Non da ultimo c'è la questione economica. Le somme destinate dal comune sono circa 125 milioni di euro all'anno che a conti fatti e, facendo restare tutto com'è, non basterebbero neanche a coprire i costi dei servizi.
Non volendosi scordare la questione Bellolampo, discarica ora gestita da un commissario a cui bisognerà pagare il costo per il conferimento, non calcolato nei 125 milioni anche se in parte scomputabile dal fatto che la discarica adopera lavoratori ex AMIA, ora la palla sta all'Ing. Marino, per anni direttore dell'ARPA, l'Agenzia Regionale Protezione Ambientale, che però è momentaneamente in vacanza e rientrerà in città i primi di agosto.
In Bocca al Lupo e speriamo che qualcuno si ricordi, ma basta camminare in qualsiasi strada della città, che avere una città pulita e decorosa non è una velleità ma un diritto di chi ci vive. Fatta salva l'inciviltà dei suoi abitanti che “ci metto molto del loro.....”