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Agenzia di Stampa Italpress

Numeri da capogiro per gli operatori ecologici, ma in Sicilia rimangono le emergenze

spazzino

Con una batteria di ben 13.500 unità di netturbini ed addetti al ciclo dei rifiuti in Sicilia il problema della gestione del processo di smaltimento diventa ancora più complicato. Con un netturbino ogni 398 abitanti, la Sicilia è ciclicamente paralizzata dall'incapacità di sopportare il peso di una categoria con tassi di efficienza bassissimi. La paga di questo mini-esercito? Due volte quello di un collega nel resto d'Italia e 10 volte più che a Milano.

Per evitare una migrazione da Nord a Sud di operatori ecologici occorre sicuramente iniziare a mettere in campo un valore nuovo, quello dell'efficienza. Con la raccolta differenziata inchiodata ad un valore tra l'8% ed il 25% del totale il lavoro sicuramente non manca, occorre sfruttare al meglio questa forza-lavoro davvero imponente se confrontata con il resto d'Italia. Una delle riforme non ancora avviate è quella degli ATO, destinati a sparire ed essere soppiantati da altra strutture, non si è mai riusciti ad uscire dalla fase propositiva a quella concreta di discussione all'ARS di un progetto di riforma organico.

La questione rimarrà ovviamente sul tavolo del prossimo governo regionale a meno di colpi di scena. Con Raffaele Lombardo vicino alle dimissioni, annunciate per fine luglio, la Regione Sicilia ha pensato bene di assumere qualcosa come 20.000 lavoratori precari, ovviamente senza concorso pubblico, in vista delle elezioni in autunno. Una scelta, ancora una volta, orientata verso il consenso, non certo verso la prospettiva politica.

Quando la ricerca del consenso si confonde con l'idea di fare politica seguendo un programma si assiste allo spettacolo di una Regione con il più alto numero di spazzini in Italia che ciclicamente soffoca tra i propri rifiuti, non riuscendo nemmeno ad avviare una raccolta differenziata paragonabile a quella di altre regioni virtuose, con molti meno dipendenti a libro paga ma con servizi sempre più efficienti.

Adesso a chi tocca fare pulizia?