E' stata una notte caldissima quella vissuta nel quartiere Cuba-Calatafimi dove un piccolo gruppo di residenti, esausto dai quindici giorni di emergenza rifiuti, ha rovesciato tutti i cassonetti presenti in zona e li ha riversati per strada. Una tensione palpabile e ancora viva alla luce dell'attività comunque in corso in altre zone della città.
Ma non è soltanto la Cuba a reagire. Lunedì gli abitanti del quartiere Montepellegrino, nelle zone della vecchia Fiera del Mediterraneo, hanno protestato per un'intera giornata, ottenendo l'arrivo delle ruspe. Sembra di vivere in una giungla urbana, dove chi urla più forte riesce ad ottenere qualcosa.
Le forze dell'AMIA sono attualmente al massimo della loro capacità operativa, ma rimangono da togliere ancora una quarantina di "colline" di rifiuti e provvedere al ritorno alla normalità in altre zone. Al momento l'azienda municipalizzata è riuscita ad innalzare la capacità di recupero fino a 1.250 tonnellate di rifiuti al giorno, lasciandone ancora circa 10.000 in giro per Palermo, cifra a cui va sommata la quantità prodotta giornalmente dai palermitani.
La pazienza è infatti al limite e rende sempre più pressante la necessità di giungere ad una soluzione definitiva. Soluzione che arriverà necessariamente dopo le elezioni, lasciando la città alle prese con un altro mese di passione.