Noi palermitani non possiamo tollerare che un commerciante venga selvaggiamente picchiato da uomini del racket perché si rifiuta di pagare il pizzo. Questo è accaduto nel quartiere Noce il 2 novembre scorso. Dopo poco più di un mese di indagini, anche grazie ad alcuni filmati di una videocamera di sicurezza, hanno arrestato i responsabili, ma simili episodi potrebbero in futuro ripetersi. Dobbiamo mobilitarci. E' giunto il momento di scendere in piazza. Il tempo non può essere passato invano ed il sangue innocente non può essere stato versato inutilmente. Siamo la città che dopo le stragi di Capaci e di via d'Amelio ha dato esempio di indignazione e di forte reazione popolare alla mafia e a tutti i suoi sodali nascosti nelle istituzioni. L'encomiabile impegno quotidiano di magistratura e forze dell'ordine e delle associazioni anti racket da solo non può bastare. Occorre il sostegno attivo e visibile di tutte le persone oneste, la stragrande maggioranza. In queste ore, in cui un fedele servitore dello Stato, il pm Nino Di Matteo, incredibilmente non può recarsi a Milano, dove si tengono delle udienze del processo sulla trattativa Stato-mafia, per motivi di scurezza noi cittadini onesti non solo esprimiamo solidarietà al dott. Di Matteo, a tutti i magistrati della Direzione distrettuale antimafia e al piccolo negoziante della Noce gravemente ferito, ma leviamo alta la voce per dire NO alla morte, alla violenza mafiosa, NO alle collusioni tra mafia e pezzi dello Stato, SI alla verità, alla legalità e alla vita.
Pippo Russo