Da giorni non si fa che parlare che la stagione balneare a Mondello è a rischio. Appesa a un filo. Titolazione che non è del tutto corretta, anzi non lo è per nulla, perché ad essere appesa ad un filo non è la stagione balneare, visto che, con o senza cabine il "bagno a mondello" lo si può fare comunque. Ad essere appesa ad un filo è una questione molto più "delicata", quella relativa alla concessione, in deroga, alla società Italo belga, che dal 1911 controlla quasi tutto l'arenile, la possibilità di fare ciò che ha sempre voluto fare in una delle spiagge più belle d'Italia. In sintesi, 36 mila mq di concessione in cui apporre oltre 1.100 cabine e circa 700 lettini ed ombrelloni.
La questione oggi sembra essere solo burocratica, perché un dirigente del Comune, apostrofato come "molto pignolo" non intende dare il relativo permesso alla mega lottizzazione.
Il dirigente in questione è Paolo Basile, ex ragioniere capo, oggi a capo del Suap che, ha di fatto, negato le autorizzazioni a impianti e strutture balneari perché manca, dal 2005, l'approvazione da parte del Consiglio Comunale di Palermo del Piano D'Uso del demanio Marittimo. La questione che il dirigente comunale solleva è reale, visto che le cabine, di fatto, creano carico urbanistico, sono a tutti gli effetti delle costruzioni che quindi necessitano di una concessione onerosa, mai riscossa. Il comune difatti avrebbe dovuto chiedere ed incassare ingenti somme, perché l'onere tributario è di 15 euro a metro cubo, che moltiplicato per la quantità di cabine genera una cifra di tutto rispetto. C'è un danno all'erario, tanto che sulla vicenda sta indagando anche la Procura della Corte dei Conti che il 30 novembre 2012 ha anche ascoltato l'allora dirigente comunale, in seguito all'esposto presentato da un'associazione di Mondello.
Ma visto che non stiamo parlando del lido "pesce vivo in uno scoglio" ma della società Italo Belga, tutti si stanno muovendo per trovare una soluzione, ovviamente in deroga. Ma in deroga a che? Tendenzialmente in deroga alle leggi della Regione, dello Stato e della Comunità Europea.
Infatti si è già messa, come non mai, al fervido lavoro la commissione consiliare urbanistica, tutti i componenti, dall'opposizione alla maggioranza. E anche l'Amministrazione con in testa l'Assessore alla Pianificazione, Tullio Giuffrè, esprime una posizione opposta a quella del dirigente Basile. L'assessore, proprio in commissione, ha dichiarato che si può tranquillamente procedere perché il Piano d'Uso del demanio è stato approvato dalla Giunta Comunale. Anche la Regione si sta dando da fare, pro Italo Belga. Il dirigente all'Assessorato al Territorio dichiara " è solo a Palermo che si è sollevata una questione del genere, è l'unico caso in tutta la Sicilia, nessun comune, tranne San Vito, possiede un regolamento; "sono arrivate" altre norme, in deroga, a regolare la questione". Come dire: proprio a Palermo si deve sollevare una questione di legalità e trasparenza, visto che tutta la Sicilia sta zitta?