Allarme rosso nella "guerra dello spread" inaugurata da Mario Monti. Arriva nella notte la notizia del downgrade del debito italiano di ben due punti, passando dal livello Aa3 a Baa2 con outlook negativo. In poche parole, l'Italia viene considerata nella stessa situazione della Spagna e da oggi sarà più difficile arginare la deriva del debito italiano, con conseguenze importanti per tutti.
Nelle motivazioni date per il downgrade, viene segnalata la scarsa iniziativa delle imprese italiane, causata da una progressiva erosione degli investimenti esteri e del rischio contagio contratto con Spagna e Grecia. Come un cane che si morde la coda, i tassi elevati e crescenti di disoccupazione e la crescita più debole del previsto, hanno reso più debole i fondamentali economici italiani e la reale fiducia sulle misure di consolidamento dei conti pubblici.
Allo stesso modo, prosegue Moody's nella sua analisi, il destino italiano si lega a quello dei vicini europei ed al mantenimento di un buon surplus primario e il completamento delle riforme messe in campo possono consolidare il sistema economico-finanziario nel medio termine.
Se le turbolenze sui mercati europei dovessero continuare, l'Italia avrebbe difficoltà a centrare gli obiettivi strategici per ridurre il debito e, Moody's calca in maniera precisa, le elezioni amministrative del 2013 sono un'ulteriore elemento di forte rischio ed incertezza sulla sicurezza degli investitori in Italia.
In maniera abbastanza ambigua e fumosa, Moody's afferma come per uscire dalla spirale di "incertezza finanziaria" occorre che vengano portati a termini gli obiettivi di pareggio del bilancio e riduzione del debito pubblico. Non è chiaro come questo possa avvenire in assenza di crescita e senza l'intervento del sistema di salvataggio bancario voluto fortemente dallo stesso premier Monti. Anche la sicurezza bancaria ha subito un colpo, passando da una valutazione di Aaa ad A2, indicando un certo grado di rischio.
Insomma, si guarda su un paziente malato dicendo che portebbe morire presto, ma non si fa nulla per abbassare la febbre dei mercati. Mercati che nel giro di poche ore dovrebbero continuare l'ondata speculativa concentrandola proprio sull'Italia.