Ieri era l'anti vigilia, oggi è la vigilia. Stiamo parlando del disastro aereo di Montagna Longa, avvenuto il 5 maggio 1972. Ebbene, a distanza di 40 anni, alcuni rilievi su foto scattate la mattina dopo "l'incidente" aprono nuovi scenari su quella che fu ed è ad oggi la peggiore sciagura che la storia dell'aeronautica civile italiana ricordi.
I morti furono 115 ed ai soccorritori si presentò una scena agghiacciante. Montagna Longa è il monte di Carini, località poco distante dall'allora aeroporto di Punta Raisi, oggi Falcone - Borsellino. Spesso accade che dietro ad ogni strage ci siano dei punti oscuri, ed è così anche stavolta, solo che sono venuti fuori a distanza di 40 anni. La nipote di una delle vittime, Erminia Borzì, ha riesaminato gli atti del fascicolo e ha puntato l'indice su alcune foto. Le immagini in questione immortalano un'ala del DC8, in cui si scorgono quelli che sembrano tre distinti fori di proiettile di grosso calibro.
Ci risiamo. Insieme allo storico Giuseppe Casarrubea ed all'avvocato Ernesto Pino, la parente della vittima ha deciso di presentare una richiesta di riapertura dell'inchiesta presso la Procura di Catania.
Ma le perplessità sono anche altre: dall'analisi di uno degli atti di quell'inchiesta, risulterebbe infatti, come 8 anni più tardi avvenne per il caso Ustica, che nei cieli siciliani ci fosse un'esercitazione Nato. E' solo un caso che nessuno ne abbia parlato prima? E perchè non si è tenuto neanche conto della scoperta fatta da Peppino Impastato nel 1973, che rivelò la presenza di un campo paramilitare della destra eversiva sopra Cinisi? E perchè non ci fu un'attenta perizia su quelle foto? Tanti i misteri. Adesso si attende la decisione della Procura di Catania e gli elementi per riaprire l'inchiesta, di certo, non mancano.