"Non si fanno più medicazioni né rimozioni punti di sutura perché manca l'infermiere! Non Insistere!" Così recita l'AVVISO che campeggia all'interno del P.P.I. Punto di primo intervento, dell'ospedale Enrico Albanese. La foto in questione è stata scattata da una lettrice colpita, nemmeno a dirlo, dalla comunicazione decisamente fuori luogo. Già perché Il P.P.I. serve proprio ad effettuare interventi di questo tipo e non solo.
L'Ospedale Enrico Albanese è un ex Presidio Ospedaliero dell' Asp, Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo (diretta da Salvatore Cirignotta, ndr), divenuto con la riforma sanitaria siciliana (L. 5/2009), Presidio Territoriale di Assistenza (PTA), diretto da Salvatore Sammarco. Attraverso i PTA dovrebbe essere garantita a tutti i cittadini l'erogazione di prestazioni socio-sanitarie integrate e quindi i PPI, che rientrano nella linea operativa dell' "Assistenza primaria, assistenza h 24 e riduzione degli accessi impropri al Pronto Soccorso".
L'Obiettivo è quello di "Riorientare l'offerta distrettuale verso la gestione delle "urgenze" territoriali (codici bianchi e parte dei codici verdi) nella prospettiva di ridurre gli accessi impropri al pronto soccorso". Ma non solo, questi punti di primo intervento hanno anche altre funzionalità come "Potenziare l'offerta distrettuale relativamente alla gestione delle patologie croniche (prioritariamente Diabete Mellito e Scompenso Cardiaco), nella prospettiva di attivare la gestione integrata ed il follow-up attivo, con particolare riguardo ai pazienti a medio-alta complessità, e di ridurre i ricoveri ordinari e in DH".
"Ho avuto un infortunio al piede il giorno di ferragosto – racconta la nostra lettrice – sono andata ieri mattina alla guardia medica in via D'Azeglio e da lì hanno mandato all'ospedale Enrico Albanese al PPI. In attesa con me c'era anche altra gente. Io sono stata visitata dal medico di turno che non doveva medicarmi ma fare una radiografia. Quel foglio di avviso ha colpito tutti – continua – ce n'erano appesi ben 3. Oggi inoltre sono tornata a recuperare le lastre e il referto alle 11 e l'Urp era chiuso. E' vergognoso che accadano cose del genere".
Abbiamo contattato il PPI in questione. A rispondere al telefono il medico di turno, il dottor Vito Napoleone, sorpreso anche lui dall'avviso che dice di aver trovato appeso quando è rientrato al lavoro. "E' innegabile che il PPI sia diventato un punto di riferimento importante e basta vedere il numero degli utenti per rendersene conto, ma sinceramente non so cosa sia successo e cosa abbia spinto qualche collega a mettere questi avvisi".
Abbiamo provato dunque a contattare l'Urp, la direzione generale e la direzione sanitaria ai numeri presenti sul sito dell'Asp di Palermo, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta.
Una cosa però la sappiamo, ovvero che dal 27 marzo scorzo, l'Asp Palermo ha messo a disposizione dei dirigenti (in particolar modo ma anche dei dipendenti), un servizio di controllo web per, si legge nella nota del direttore generale dell'azienda sanitaria Cirignotta, una "migliore consapevolezza in merito alla gestione presenze dei vostri collaboratori" in modo da avere "sempre sotto controllo informazioni di gestione presenze in merito al singolo collaboratore (turni, orari di lavoro, timbrature, ferie ed altre utili informazioni ed all'intero organico che fa capo alla struttura". Che il servizio in questione non venga utilizzato come dovrebbe?
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