Tre inchieste, tre fascicoli aperti dalla procura di Trani nei confronti delle principali agenzie di rating Moody's, S&P e Fitch, accusate di aggiotaggio, manipolazione dei mercati e diffusione di notizie false e tendenziose per orientare il mercato italiano al downgrading. La prima delle tre "matrigne" a finire nel mirino dell'inchiesta condotta dal magistrato Michele Ruggiero, è stata Moody's.
La guardia di fiananza scopre che il mercato finanaziario era stato messo a dura prova da un comunicato che la stessa Moody's aveva diffuso nel 2010, allarmando l'economia italiana e provocando un tracollo finanzario come successo già in Grecia. Il reato ipotizzato è "market abuse". Indagato è il trappresentante legale inglese Ross Abercromby.
Nel corso dell'inchiesta sono stati ascoltati l'ex premier Romano Prodi, l'allora governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, gli ex ministri dell'Economia, Giulio Tremonti, il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, e degli esteri, Franco Frattini, che avevano ribadito la robustezza degli istituti di credito italiani, senza mai condividere le analisi dell'agenzia di rating.
Il secondo fascicolo aperto a Trani riguarda l'altro colosso esperto in report sugli stati, S&P, che per tre volte nel 2011, espresse giudizi negativi sul debito pubblico italiano e sulla finanziaria ancora in corso di definizione. La manipolazione del mercato finanziario, l'abuso di informazioni privilegiate e la divulgazione di notizie false che turbano il mercato azionario sono i reati per i quali procede l'inchiesta.
Sono indagati tre analisti anche se da Londra fanno sapere che la loro metodologia è assolutamente trasparente e in linea con le normali procedure. A Trani non la pensano allo stesso modo e la procura è convinta che oltre alla manipolazione, ci sia stata una grande approssiamzione da parte degli analisti nella formulazione dei report.
Ruggiero si è affidato direttamente all'Ocse, l'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico dei paesi europei. Dovrà chiarire se e quanto i report dei declassamenti abbiano danneggiato o meno lo Stato.
Fitch, la terza agenzia mondiale di rating, chiude il capitolo delle tre inchieste. La procura indaga su quanto accadde il 10 gennaio scorso quando, pochi giorni prima dell'ufficiale declassamento dell'Italia da parte di Standard & Poor's , Fitch da Londra già lo preannunciava.
Questo anomalo tempismo non è sfuggito però ad attenti osservatori come Saccomanni – direttore generale della Banca d'Italia – che, notando l'amigua congiuntura dei tre declassamenti a catena operati nei confronti del mercato italiano, aveva preannunciato per tempo che le tre agenzie "operano in branco e vanno tutte nella stessa direzione e nello stesso momento".