Mamme, se si è fortunate, ci si diventa. Non sempre si nasce dolci e materne verso quella creaturina indifesa che porti in grembo come ci hanno voluto fare credere per tanto, troppo tempo. Forse erano parole che si dicevano per cercare, direttamente o indirettamente, di convincere le donne che quello di “madre” (il ruolo di madre) era il naturale e fisiologico approdo. La natura intrinseca della femmina. Un modo per “plagiare benevolmente” le future mamme dei tempi passati, che si auto-convincevano piano piano che fosse così. Per poi scoprire che non lo era. Cambiano in tempi; è cambiata la donna. Non più “fimmina ‘i casa”, ma Donna nella sua completezza di status, non solo genere dunque. Non metto certamente in dubbio che tante mamme siano nate così, che tante donne abbiano amato quell’ esserino fin dal primo istante e che lo abbiano amato ogni giorno di più. Dico che tutte le donne hanno paura, provano paura quando rimangono incinta, sia che il figlio sia stato voluto-programmato, voluto-non programmato, capitato-voluto, capitato-non voluto. Dico che non tutte sono pronte. Io non ero pronta e ho lavorato su me stessa per esserlo. Il senso materno non arriva con la nascita di un figlio, non sempre. E in questo caso c’è (in sostituzione) un senso di protezione, di responsabilità verso quell’esserino che ha bisogno di te. Che solo col tempo si trasforma in senso materno e a quel punto tu, mamma, avrai bisogno di lui, come lui di te. A quel punto avverti che qualcosa in te è cambiato.
Dico che le definizioni “mamme si nasce”, “è una cosa naturale”, non sono vere. Non sono universali e fanno semplicemente del male a tutte quelle donne che naturalmente pronte e predisposte non sono. Le scoraggiano, le rendono deboli e in quei nove mesi di totale subbuglio fisico ormonale mentale, le più fragili cominciano anche a sentirsi del tutto incapaci. E nei peggiori dei casi arrivano anche a pensare di non volere quel bambino e a guardare quella pancia con distacco, come fosse un peso, un limite, imposto. Essere mamma non è facile. E oggi più di ieri. Oggi che la donna lavora, che guadagna, che ha una sua indipendenza. Non è facile andare al lavoro sapendo che tuo figlio sta a casa ad aspettarti. Che con lui c’è la baby sitter e non tu. Che altri passano del tempo con lui.
Oggi, festa della mamma, ho voluto fare una piccola riflessione, che possa farci sentire tutte mamme, allo stesso modo, che possa farci sentire più forti e vere. Oggi essere mamme è un gesto di grande coraggio e di grande amore. Innegabile che in alcuni casi sia puro egoismo, nessuno vuole fare buonismo spicciolo, ma non voglio addentrarmi in quest’aspetto. Con queste poche righe voglio fare gli auguri a tutte le mamme, ma oggi in particolar modo a quelle che lo sono “diventate” col tempo e che stanno cercando di diventarlo. Che stanno aspettando che il famoso “senso materno” arrivi. A tutte quelle mamme che fanno il possibile per trasmettere il loro amore ai figli, per farli crescere sereni e che nonostante tutto non si sentono "mamme perfette" e per questo soffrono: i bambini oggi sono molto più vanti di quelli di ieri, non sottovalutiamo mai quest'aspetto. Hanno una capacità di capire e "analizzare" che non dobbiamo dimenticare.
E ovviamente, auguri a tutte le mamme nate per fare le Mamme, come la mia.
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