News Sicilia

Agenzia di Stampa Italpress
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Mafia. La Corte d’appello scarcera sei boss di spicco di cosa nostra

 

Corte appelloLa corte d'appello di Palermo ha scarcerato i capimafia Salvatore Gioeli, Nunzio Milano, Settimo Mineo, Rosario Inzerillo, Emanuele Lipari e Gaetano Badagliacca. Erano stati tutti condannati a pene definitive superiori ai dieci anni nel processo Gotha, il dibattimento contro i ''colonnelli'' di Bernardo Provenzano. Come pubblicato dal quotidiano online Livesicilia, i giudici, chiamati a pronunciarsi sulle pene da comminare ai boss dopo un annullamento con rinvio della Cassazione, hanno rideterminato le condanne escludendo l'aggravante della recidiva: cio' ha comportato una liberazione anticipata degli imputati. I capimafia scarcerati sono tutti uomini di spicco di Cosa nostra. L'inchiesta che li ha portati in cella azzero' alcuni tra i mandamenti piu' potenti della citta' e costrinse la mafia a riorganizzarsi. 

Il primo a impugnare la condanna e' stato Salvatore Gioeli, condannato nel 2010 a 15 anni di carcere per mafia. La pena definitiva era il cumulo dei dieci anni inflittigli per l'associazione piu' cinque per la recidiva. Un calcolo contestato dai suoi avvocati che hanno citato una sentenza della stessa Cassazione secondo la quale "la recidiva e' circostanza a effetto speciale quando comporta un aumento di pena superiore a un terzo e, pertanto, soggiace, in caso di concorso di circostanze aggravanti dello stesso tipo, alla regola dell'applicazione della pena prevista per la circostanza piu' grave".
Ragionamento che in questo caso prevede l'esclusione dell'aumento di pena per la recidiva e quindi condanne meno pesanti. Ricorso analogo e' stato presentato dai legali degli altri imputati. E la Cassazione, accogliendo le impugnazioni, ha annullato le condanne rinviando il processo alla corte d'appello per il riconteggio della pena.
I giudici palermitani si sono quindi limitati a rideterminare le condanne che sono state pesantemente ridimensionate: conseguenza la scarcerazione anticipata. In alcuni casi quasi tre anni prima del previsto: e' il caso di Nunzio Milano che ha avuto uno sconto di 560 giorni. I sei scarcerati sono tutti fedelissimi del boss Nino Rotolo.(Ansa)