Un primo provvedimento è stato eseguito nei confronti di Francesco Fascecella, classe '38, appartenente alla famiglia mafiosa della "Guadagna", già tratto in arresto nel 1984 e condannato in via definitiva nel 1990 dalla Corte d'Appello di Palermo ad otto anni e sei mesi di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso e rapina; scontata la pena, è stato nuovamente arrestato nel 2009, unitamente ad altre persone, per reati di mafia e condannato nel 2010 a tre anni e dieci mesi di reclusione.
La Guardia di Finanza ha sequestrato beni a lui appartenenti per un valore di oltre 2 milioni e mezzo di euro: 9 unità immobiliari (una palazzina, una villa, diversi appartamenti, magazzini commerciali), 2 autoveicoli, 1 autocarro e disponibilità finanziarie.
Il secondo provvedimento è stato eseguito nei confronti di un quarantanovenne palermitano, Giuseppe Romano, appartenente alla famiglie della Noce, già condannato nel 1986 dalla Corte di Appello di Palermo per detenzione di armi, poi arrestato nel 2009 in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere per avere concesso in prestito, negli anni dal 2006 al 2009, denaro ad interessi usurai (fino al 120% annuo), in danno di alcuni imprenditori palermitani che si trovavano in situazioni di difficoltà economica; per il reato di usura è stato condannato in via definitiva a cinque anni di reclusione.
In questo caso sono stati sequestrati un appartamento in Palermo e disponibilità finanziarie, ritenuti a lui riconducibili e nella sua piena disponibilità, sebbene formalmente intestati a parenti.