Ribaltata in Appello a Palermo la sentenza che condannava in primo grado l'architetto costruttore Vincenzo Rizzacasa e l'imprenditore Salvatore Sbeglia a 3 anni e 4 mesi, nell'ambito del processo "Mafia e appalti". L'accusa era di essere prestanome di soggetti mafiosi. Rizzacasa, titolare della Aedilia Venusta, in seguito alla vicenda era stato espulso da Confindustria nel 2009.
Il collegio presieduto da Biagio Insacco, a latere Roberto Binenti e Roberto Murgia, ha anche tolto l'aggravante di avere agevolato la mafia a Francesco Sbeglia, condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi, ora prescritto. Confermata l'assoluzione di Francesco Lena, proprietario dell'Abbazia Sant'Anastasia. Pena ridotta da 10 anni e 10 mesi a 8 anni e 6 mesi, per Antonino Maranzano. Confermate invece le condanne per gli altri sei imputati: sono il capomafia Nino Rotolo, che ha avuto 10 anni, Carmelo Cancemi 8 anni, Pietro Vaccaro 4anni, Fausto Seidita e Francesco Paolo Sbeglia, 8 anni e 2 mesi a testa, e Massimo Giuseppe Troia a 2 anni.
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