Palermo. Tre imprenditori in manette e altrettante società in amministrazione giudiziaria.
E' stato arrestato a Palermo Marcello Sbeglia, figlio del noto costruttore, ritenuto punto di "riferimento della mafia per la gestione degli appalti".
Con lui, i finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, hanno anche arrestato Salvatore Brusca e Gaetano Troia, con l'accusa di essere prestanome di Sbeglia.
Dalle indagini, chiarisce una nota della Guardia di Finanza, ''sono emersi anomali rapporti finanziari fra la famiglia Sbeglia e importanti società alberghiere: gli Sbeglia, al fine di eludere la normativa di prevenzione antimafia, si erano dotati di una struttura di prestanome con la quale hanno drenato denaro dalle società alberghiere e hanno occupato fette di mercato edile lecito''.
Nel corso dell'operazione le fiamme gialle hanno sequestrato ''due contesti aziendali ''inquinati'' - la ditta individuale di Brusca e la società Ve.co.si. a r.l. - ed è stata applicata la misura di prevenzione antimafia dell'amministrazione giudiziaria di società nei confronti di soggetti operanti nel campo alberghiero".
Lo scorso anno, la Procura aveva disposto alcune perquisizioni nelle abitazioni e negli uffici dei Ponte e degli Sbeglia: la documentazione sequestrata ha confermato i sospetti degli investigatori. E questa mattina sono scattati i provvedimenti disposti dall'autorità giudiziaria.