Secondo la Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti, Cuffaro "Ha violato il dovere d'ufficio più importante, costituito dal dovere di rispettare le leggi e di non violarle, che grava su chi, rivestendo una carica pubblica di tale rilevanza, si pone come garante nei confronti della cittadinanza del rispetto della legalità. (...) Nessun dubbio può sussistere - si legge ancora nelle motivazioni - circa l'esistenza di una grave lesione dell'immagine della Regione Siciliana a seguito del comportamento delittuoso del suo presidente".
Sono questi i passaggi fondamentali delle motivazioni addotte dal Collegio che condannano dunque Cuffaro al risarcimento di 150 mila euro. Con la stessa sentenza sono stati condannati anche l'ex maresciallo dei Ros Giorgio Riolo e Salvatore Prestigiacomo, collaboratore amministrativo dell'allora Ausl di Palermo che dovranno pagare rispettivamente 100 mila euro all'Arma e 25 mila all'Asp.
Cuffaro sta scontando in carcere a Rebibbia, la condanna a 7 anni per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e rivelazione di segreto istruttorio emessa nell'ambito del processo «talpe alla Dda».