Era rinchiuso al carcere Pagliarelli di Palermo dallo scorso 29 maggio a seguito dell'ordinanza di arresto emessa nei suoi confronti dai Gip di Ferrara Bruno Perla, su richiesta della Dda di Bologna, nell'ambito di un'inchiesta per evasione fiscale; Massimo Ciancimino ha adesso ottenuto gli arresti domiciliari.
Lo scorso maggio sono state 13 le ordinanze di custodia cautelare, di cui nove in carcere e quattro ai domiciliari nei confronti dei componenti di un sodalizio criminoso accusato di frode fiscale nel settore della commercializzazione di metalli ferrosi. A Ciancimino vengono contestati reati fiscali riferiti al periodo in cui viveva in Emilia-Romagna, con un'evasione calcolata in circa 30 milioni di euro. L'aggravante inizialmente contestata dai pm a Ciancimino ipotizza suoi rapporti con la mafia calabrese e in particolare con la cosca Piromalli della Piana di Gioia Tauro.
Il figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo, secondo i difensori, Roberto D'Agostino e Francesca Russo, ha chiarito la sua posizione e ha offerto ai magistrati "importanti spunti d'indagine".
Ciancimino è uno dei testimoni chiave del processo sulla "trattativa" tra lo Stato e la mafia ed è anche indagato a Palermo per detenzione di esplosivo.