Il fronte comune, di amministrazione e magistratura, è quello della lotta all'abusivismo edilizio e dunque della salvaguardia dell'incolumità dei cittadini.
Nei giorni scorsi i pm della procura di Palermo Leonardi Agueci e l'aggiunto Daniele Paci hanno redatto una relazione indicando le condizioni dei palazzi della città e delle loro criticità e sono scattati i primi 14provvedimenti di sgombero, l'ultimo in piazza Garraffello angolo via dei Cassari. Si prevede di eseguirne altrettanti nel prossimo mese.Tutta la citta sarà monitorata, ma al momento i controlli sono concentrati più la parte del centro storico e quindi corso Vittorio Emanuele e vie limitrofe.
Ma sono già arrivati i primi problemi e il primo stop perché il Comue non sa dove alloggiare temporaneamente le famiglie, circa 25 che rimarrebbero senza un tetto e dunque la Procura non ha potuto che sospendere i provvedimenti.
L'assessore Agata Bazzi ha detto che gli sgomberati potranno essere ospitati solo in albergo a spese dei proprietari e oltretutto secondo Daniela Rimedio, dirigente Servizi sociali le famiglie raggiunte al momento del provvedimento non risultano essere indigenti.
La procura ha convocato n incontro con l'assessore Agata Bazzi, l'Arch. Valentina Vadalà, l'Arch. Nicola Di Bartolomeo e il Comandante della Polizia Municipale Vincenzo Messina
Due i principali temi affrontati, lo stato di esecuzione dei provvedimenti di sequestro che sono stati disposti per edifici in Centro Storico che costituiscono pericolo per la pubblica e privata incolumità e le possibilità di incrementare il controllo e i provvedimenti conseguenziali sia relativamente all'edilizia pericolante, sia per quanto riguarda l'abusivismo edilizio.
Come è noto, i due argomenti sono spesso collegati in quanto, come nel caso di via Bagolino, gli interventi non autorizzati di manomissione delle strutture o di sopraelevazione rendono gli edifici pericolosi.
"È evidente che i sequestri e la loro esecuzione - afferma l'Assessore - sono una misura estrema il cui scopo è la rimozione delle condizioni di pericolo del Centro Storico."
Le indagini vengono svolte sulla base delle segnalazioni dell'inadempienza alle Ordinanze sindacali di messa in sicurezza a loro volta basate sulla Mappa del Rischio in centro storico dove gli edifici pericolosi sono indicati con il colore rosso. I 480 edifici rossi presenti nel 2009 oggi sono ridotti alla metà. Ciò è stato possibile grazie soprattutto all'azione dei privati che hanno ottemperato alle ordinanze di messa in sicurezza o hanno fatto più radicali interventi di ristrutturazione. Per i 241 edifici rimanenti si continuerà a procedere con la verifica delle ordinanze e con la segnalazione alla Procura delle eventuali inottemperanze.
"E' auspicabile - prosegue la Bazzi - che i proprietari intervengano, anche perché la rimozione spontanea del pericolo consente la definizione rapida del procedimento penale e l'immediato dissequestro del bene.
Le strutture comunali offrono la massima disponibilità a coloro che desiderano ottenere informazioni su tutti gli aspetti tecnici e procedurali della questione."
L'obiettivo è un'azione concorde per risolvere definitivamente il problema dell'edilizia pericolante in Centro Storico. A tal fine i rappresentanti della giustizia, dell'amministrazione e i tecnici comunali hanno stabilito di accelerare il processo in corso, attraverso l'incremento del personale e una maggiore disponibilità di risorse.
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