"Allo Stato chiediamo di non essere lasciati soli, Lampedusa è un pezzo d'Italia e non un'Isola di frontiera, su cui scaricare le incongruenze della politica". A dirlo è il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini.
Sull'Isola è nuovamente scattata l'emergenza sbarchi con oltre 800 persone arrivate nelle ultime 48 ore. "La nostra Europa - prosegue il primo cittadino - non ha il coraggio di guardare in faccia questo dramma. Su Lampedusa si scarica un peso enorme, che invece dovrebbe essere affrontato combattendo realmente la clandestinità".
Per il sindaco delle più grandi delle Pelagie una soluzione potrebbe essere quella di consentire degli ingressi organizzati. "Ogni Paese - spiega - dica di quanta forza lavoro ha bisogno, in modo di far entrare ufficialmente queste persone sulla base delle reali necessità di ogni nazione. Invece lo facciamo lavorare sfruttandoli per un numero di ore impressionanti e sottopagandoli".
"Per evitare che si ripeta la parentesi dolorosa e vergognosa del 2011 - conclude Nicolini - occorre far sì che Lampedusa torni ad essere un'isola di soccorso e di passaggio e che la macchina dei trasferimenti funzioni alla perfezione per evitare situazioni di emergenza".
(fonte AdnKronos)