Aqualche giorno dal voto alcuni scenari, già dalla prima ora mutevoli, sembrano essere diventati ancora più dinamici e in controtendenza rispetto alle prime previsioni. Cosa potrebbe o sta succedendo in Sicilia? In un panorama così disgregato e disgregante le varianti sono molteplici. La prima tra tutte l'affluenza al voto bassissima, per le regionali appena il 47%, la previsione attuale è di un incremento almeno del 10 %, visto che si vota anche il lunedì fino alle 15, mentre per le regionali incomprensibilmente si votò solo la domenica. Come si spalmerà questo 10% in più di voti? Sarà assorbito dal voto di protesta che oggi trova più fondamento nei risultati del Movimento 5 Stelle di Grillo, o verrà raccolto anche, almeno alla Camera, da liste come quella di Ingroia e dal Megafono di Rosario Crocetta che sembra in grande ascesa? O l'effetto Berlusconi riporterà gli elettori del Pdl nuovamente alle urne?Nulla sembra essere deciso: Grillo che parte da un consolidato del 16% potrebbe facilmente arrivare a guadagnare 2 o più punti %, Ingroia potrebbe guadagnare alla Camera ma fare un modesto risultato al Senato visto che sembra essere passato il messaggio del voto utile disgiunto che vorrebbe gli elettori di Ingroia più propensi a votare PD al senato per contrastare l'avanzata del Pdl e guadagnarsi il tanto atteso premio di maggioranza di ben 14 senatori che scorrerebbero seguendo l'ordine cronologico della lista. Resta il fatto che il meccanismo elettorale prevede per le forze non coalizzate, cioè che si presentano da sole, sia alla Camera che al Senato, che i rispettivi tetti di sbarramento siano del 4% e dell' 8% contro il 2% alla camera e il 3% al senato per chi invece è in coalizione. Cosa diversa è l'attribuzione del posto alla Camera in cui un seggio potrebbe scattare con i cosiddetti “resti” anche per chi non raggiunge pienamente la soglia del 2%, venendo premiata la lista migliore (cioè che ha avuto più voti) di quelle perdenti rispetto al collegio di riferimento.
Resta il fatto che nei meandri di una complessa legge elettorale i giochi sembrano ancora più che aperti, senza esclusione di qualche sorpresa in cui il testa a testa potrebbe essere a tre e non a due come oggi previsto. PD- Pdl- 5stelle. Ormai manca poco e si vedrà. Soprattutto si dovrà vedere se l'operazione di Mario Monti riuscirà, nella misura in cu, per avere la maggioranza vince sempre chi si trova a fare da “ago della bilancia”
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