Non che uno voglia dar credito alle "voci di corridoio", e infatti noi ragioniamo anallizzando i fatti e le carte, ma pare che in questo momento si stia parlando nuovamente di liquidazione per l'Amia. Ufficialmente le voci vengono smentite ancora una volta, eppure noi vogliamo riproporvi l'analisi chiara e concisa della situazione Amia dal commissariamento in poi: http://www.palermoreport.it/notizie/amia-adesso-si-qtentaq-il-concordato-preventivo-cose-e-perche
E che sia chiaro, non è il lavoro dei commissari ad essere messo in discussione, ma le reali condizioni dell'azienda che per quanto si cerchi di far vedere come una società che si sta riprendendo, appare chiaro che non sia così. In un comunicato diramato oggi dai commissari Amia si legge "Le indagini della Procura della Repubblica e della Procura della Corte dei conti si riferiscono alle gestioni precedenti a quella commissariale. Il primo passo dei commissari è stato quello di sottoscrivere il Protocollo di legalità "Carlo Alberto Dalla Chiesa", strumento di ulteriore controllo che ha consentito di rescindere ogni rapporto con oltre dieci aziende fornitrici risultate riconducibili a interessi criminali.Non è vero che con l'arrivo dei commissari tutto è rimasto come prima. Tant'è che il risultato economico, ancorché resti parzialmente negativo, è frutto di attività di riorganizzazione del personale e di ottimizzazione della gestione e del servizio a seguito degli investimenti effettuati. Infatti, la perdita a fine 2011 è scesa da 24 a 16 milioni di euro senza che vi sia stato alcun adeguamento del contratto di servizio. L'attività di esercizio – si legge ancora – procede regolarmente e le perdite (ormai residuali) non derivano da disfunzioni, ma unicamente dal mancato adeguamento del corrispettivo agli aumenti dei prezzi dei beni e servizi utilizzati, quali il carburante e gli incrementi del contratto nazionale di lavoro. Il contratto di servizio dal 2001 in poi non ha mai avuto riconosciuti adeguamenti, e la richiesta in corso di 8 milioni in più (non ancora soddisfatta dal Comune) serve solo a fare parzialmente fronte all'aumento dei costi del carburante, dell'Iva e degli oneri previdenziali e fiscali. Ci sono stati inoltre decine di licenziamenti decise dai commissari per gravi mancanze riscontrate". Va ricordato anche che sono stati i commissari di Amia a chiedere e ottenere la messa in liquidazione della società Pea e a fornire alla Procura elementi assunti dal Pm per avanzare la richiesta di fallimento.
Staremo a vedere. Noi non la vediamo bene.