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Agenzia di Stampa Italpress
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''Le liste? In stile Pdl: un 'porcellum' nel 'porcellum' '', polemica in casa Fli

E' bufera in casa Fli dopo la presentazione delle liste per le prossime elezioni. Scatta così l'autosospensione dalle cariche ricoperte nel partito per l'ex capogruppo all'Ars e attuale componente dell'Ufficio di Presidenza nazionale, Livio Marrocco, il coordinatore provinciale e sindaco di Castelvetrano, Felice Errante, e tutta la classe dirigente di Fli in provincia di Trapani. "La lista alla Camera dei deputati in Sicilia Occidentale – dicono – è stata costruita in pieno stile Pdl, dando vita a una sorta di Porcellum del Porcellum".

In un documento sottoscritto dai 62 esponenti di Fli trapanesi e consegnato direttamente al leader Gianfranco Fini i "malpancisti" mettono nero su bianco le agitazioni che da settimane agitavano il partito in Sicilia. 

"Caro presidente – si legge - avevamo scelto Fli per costruire insieme a te quello che pensavamo dovesse essere l'opposto del Pdl, un partito cioè che si confrontasse democraticamente al suo interno e soprattutto mettesse al primo posto il territorio, la base e la meritocrazia coniugata da una giovane classe dirigente. Purtroppo ora siamo costretti dall'evidenza dei fatti a manifestarti la grande delusione di una Comunità- la nostra- che al contrario di tante altre è sempre rimasta al tuo fianco. Tutti gli sforzi profusi e i risultati ottenuti, sono stati però mortificati dal 'modus' con cui è stata composta la lista alla Camera dei Deputati in Sicilia Occidentale, cioé in pieno stile Pdl, dando vita a una sorta di Porcellum del Porcellum contro il quale Fli a parole si è sempre battuto. Il partito ha infatti deciso di mortificare questo territorio e di garantire una corsia preferenziale per l'elezione a un candidato certamente autorevole ma altrettanto certamente non radicato elettoralmente in nessuna delle quattro province della Sicilia occidentale. E ha fatto ciò nonostante in quello stesso territorio potesse contare su ben tre deputati regionali uscenti, uno dei quali appunto Marrocco".

"La nostra - spiega Livio Marrocco a Palermo Report - è stata una scelta sofferta, ma inevitabile. La dignità non ha prezzo. Il partito ha deciso di candidare persone che non hanno alcune legame con i territori. Questo è successo da noi, ma anche in altre regioni". "Il problema -sottolinea Marrocco - non è legato alla singola persona. Non si parla di me stesso, ma di un'intera comunità che non è rappresentata. Sono i cittadini, le persone che ci hanno sostenuto che adesso sono deluse...".

Delusione che, secondo Marrocco, avrà ricadute in termini percentuali: "E' chiaro che noi, dopo la scelta di sospenderci dagli incarichi di partito, non faremo campagna elettorale. E' normale che questo avrà delle conseguenze". 
"Il malessere - aggiunge l'ex capogruppo l'Ars - non c'è solo nella provincia di Trapani, ma anche in altri territori. In queste ore sto ricevendo telefonate da esponenti di Fli un po' in tutte le province e la situazione è molto simile".

 Il documento, le dimissioni, potrebbero però essere solo un primo passo.

"Sul tavolo - dice Marrocco - ci sono tante ipotesi... potremmo andare via dal partito, dialogare con altri. Ancora non abbiamo deciso, ma di certo non resteremo fermi e non neghiamo che facciamo gola a tanti".

 

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