Palazzo delle Aquile riapre i propri battenti, per la prima volta nel 2013. I consiglieri palermitani riprenderanno posto domani mattina sugli scranni di Sala delle Lapidi, quando sul banco riservato al sindaco ci sarà Leoluca Orlando, in aula per presentare una propria relazione sui primi sei mesi di attività. Ė tempo di bilanci dunque per l'amministrazione, a quasi otto mesi dal plebiscito del maggio scorso. Non solo, pure in Consiglio sarà bene tracciare una linea e tirare le prime somme sul tempo passato a partire dall'insediamento, con tante facce nuove e maggioranza solidamente orlandiana.
Il 2012 a dire il vero si è chiuso con l'amaro in bocca per i consiglieri, quando nella seduta del 29 dicembre è bastata l'assenza in aula dell'amministrazione per fare saltare la votazione di una semplice variazione in bilancio, con conseguente rinvio a data da destinarsi per una decina di opere pubbliche già con copertura finanziaria; ma il primo cittadino non ne fece una tragedia, tanto "la mancata discussione del piano triennale delle opere pubbliche non determina la perdita di alcuna somma". Con buona pace di chi vuole tutto o quasi, e se non proprio subito almeno presto.
Solerzia e tenacia che non erano mancate, con una maratona in notturna per scongiurare la scadenza del 30 novembre, allorquando c'è stato da vagliare l'assestamento al bilancio di previsione approntato dalla giunta: salvi i mutui e i debiti fuori bilancio contratti dal Comune, facendo anche ricorso a maggiori entrate per la lotta all'evasione fiscale, per un totale di circa 15 milioni di euro.
E le scadenze a venire? Le abbiamo chieste a Totò Orlando, il presidente di Sala delle Lapidi, che stila un calendario ideale, al netto degli incidenti d'aula sempre dietro l'angolo, sulle delibere più importanti da affrontare: "Il vero banco di prova sarà la discussione del piano regolatore generale, assieme al piano urbano del traffico e al piano di concessione degli spazi pubblicitari. Oltre alla riformulazione del piano regolatore del porto, che dopo la sospensiva da parte del Tar deve essere rifatto, questa volta d'intesa tra l'amministrazione e l'autorità portuale e non calato dall'alto".
Totò Orlando traccia pure un personale e complessivo resoconto dallo scranno più alto in Consiglio: "Si può dire che è stata invertita una tendenza, adesso finalmente si delibera senza avere atti in giacenza, questo naturalmente anche grazie alla collaborazione delle minoranza. Tirando le somme non va malissimo".
Per il meglio, non mancherà tempo.