Palermo. Sono finora 111 i corpi privi di vita ritrovati nel mare di Lampedusa dopo il naufragio di ieri, ma all'appello mancano ancora decine di migranti che – incastrati nel relitto – aspettano di essere recuperati.
Le persone salvate sono 155, tra cui sei donne e due bambini. Due donne incinte sono state trasportate a Palermo. Tre migranti sono stati ricoverati al poliambulatorio della piccola isola.
Questi i numeri che raccontano l'ennesima tragedia del mare. Una tragedia che scuote l'isola ma non solo. Oggi è giorno di lutto nazionale, sabato e domenica a Palermo sarà lutto cittadino.
Il presidente della Camera Laura Boldrini arriverà a Lampedusa per incontrare il sindaco. Il ministro dell'Interno Angelino Alfano riferirà alla Camera e sullo sfondo si riaccende la polemica – mai spenta -sulle leggi che regolamentano l'immigrazione. Un problema nazionale, un problema europeo, troppo spesso ignorato.
"Non può bastare - ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - soltanto l'impegno italiano, ci vuole almeno un impegno europeo. Dico almeno perchè è una questione tale da toccare tutta la comunità internazionale''.
L'inferno si è scatenato all'alba di ieri, dopo che due barconi con oltre 460 persone erano stati soccorsi e portati a riva dalla Guardia Costiera. Nessuno si aspettava che il convoglio della disperazione avesse un'altra unità giunta nel frattempo sotto costa.
Quando le fiamme si sono propagate sul barcone i migranti presi dal panico si sono gettati in acqua, alcuni sono annegati subito, altri sono riusciti a rimanere a galla fino all'arrivo dei soccorsi: prima un natante con otto italiani che avevano dormito nella cala Tabaccara, poco dopo le vedette della Guardia Costiera, i Vigili dei fuoco, la Finanza, altri pescherecci.
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