News Sicilia

Agenzia di Stampa Italpress
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  • PANTELLERIA (TRAPANI) (ITALPRESS) – E’ morto all’età di 84 anni Filippo Panseca a causa un infarto fulminante che lo ha colpito nella notte. Inutile gli sforzi dei sanitari dell’ospedale Nagar di Pantelleria. Lo riporta il sito d’informazione Pantelleria Internet. Da tempo si era preparato il suo mausoleo in Contrada Mursia, vicino ai Sesi, tombe di […]

  • PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – La brioche con il gelato come un simbolo dei proficui scambi tra l’Italia, e in particolare la Sicilia, e la Francia, un’invenzione francese ed una siciliana che insieme hanno dato vita ad un capolavoro. Lo ha ricordato Jacopo Albergoni, il nuovo console generale d’Italia a Parigi, nominato lo scorso settembre, aprendo […]

La tragedia di Motta Visconti e l'angoscia che ti assale

Pare che sia andata proprio così anche se il nostro cuore, la nostra mente, l'essere tutto dice, grida di no, non è possibile. A Motta Visconti, nel milanese, un marito e padre avrebbe ucciso a coltellate la moglie e i suoi due figli, di appena 5 e 2 anni non compiuti. Avrebbe confessato ed è stata ritrovata l'arma del delitto. La ricostruzione offerta dagli inquirenti è terrificante, una sequenza di un film, purtoppo realtà, che forse nemmeno il regista più aduso al genere horror avrebbe potuto concepire. Addirittura le coltellate alla consorte sarebbero state precedute da un rapporto intimo e dopo tanto sangue innocente sparso eccoci alla partita dell'Italia contro l'Inghilterra, in un pub, con gli amici. Amici, ascoltati dai Carabinieri, che non hanno notato assolutamente nulla di strano in chi aveva compiuto un gesto tanto efferato, nessuna emozione se non quella condivisa con ogni tifoso a quell'ora incollato alla tv dopo i goal di Marchisio e Balotelli. Un'angoscia ci assale, un vuoto desolante per nulla alleviato dal fatto che il crimine sia stato commesso lontano, non nel tuo quartiere o nella tua città, e da una persona che mai hai conosciuto, che non è un tuo vicino, né un conoscente, un amico, un parente. E' stato compiuto da un uomo, che non ha mai manifestato, da ciò che sappiamo dai giornali, segni di squilibrio o gravi turbe mentali. Come può un essere umano, fatto a immagine e somiglianza di Dio, ci hanno insegnato al catechismo, che sfoggia nelle foto del giorno del suo matrimonio un sorriso da bravo ragazzo impugnare un coltello e sgozzare i propri figli, così piccoli, così teneri, così aperti al futuro, alla vita, e la loro madre. Pare, dobbiamo usare obbligatoriamente il condizionale, che fosse ossessionato da una passione non corrisposta nei confronti di una collega, ma può ciò costituire minimamente un movente? Paradossalmente, l'ho imparato studiando criminologia all'università, i moventi sono cosa seria pur in un contesto aberrante qual è un omicidio, una strage. Anche i cosiddetti "futili motivi" hanno una loro precisa classificazione. Qui, invece, ci troviamo di fronte al nulla più assoluto, all'abisso della coscienza, se mai il reo confesso ne abbia avuta una, alla catastrofe del senso minimo di umanità, alla cancellazione di ogni sentimento innato. Siamo di fronte al massacro della legge naturale, impressa in ognuno di noi ben prima dell'avvento delle religioni. Quando ho letto la notizia della confessione dell'assassino ho sentito gelo, tanto gelo, la percezione di un baratro sull'orlo del quale evidentemente ondeggiamo senza rendercene conto fino al momento in cui sembra celebrarsi il trionfo del male, e una pietà sconfinata, seppure latitante in questi frangenti in cui sconvolto desideri solo l'annientamento del bruto, appare l'unico appiglio per tentare di riavvicinarti all'Infinito.

Pippo Russo